Vi raccontiamo la “città magica” di Torino

Torino è una città fatale: collocata nelle estremità occidentali della nostra penisola, se ne sta lì, sorniona e un po’ lontana da tutti. Prima di visitarla, pochi ne hanno un’idea precisa e gli eventi che la riguardano spesso hanno poca eco nella vita del resto del paese. Torino è stata una città riservata e silenziosa per diversi anni; tuttavia, non è mai stata una città pigra. Nascosta tra le sue pieghe esiste una vita brulicante di attività e di idee piccole e grande. Per questa ragione, una volta giunti a Torino, si rimane travolti dalla sua storia e ci si innamora all’istante. Com’è possibile? Sarà forse magia? Perché no: Torino è nota per essere uno dei vertici di entrambi i due famosi triangoli della magia, quello Torino-Praga-Lione e quello San Francisco-Londra-Torino, e per ospitare alcune attrazioni celebri legate al mondo della magia bianca e della magia nera, nonché di uno dei più prestigiosi Circoli dedicato alla magia e ai suoi estimtatori (e praticanti) al mondo. Vi presentiamo qui le più famose, da andare a cercare in giro per la città per ammirarle e cercare su di esse tutti i numerosi simboli e riferimenti all’occulto e all’esoterismo…

La Gran Madre

Torino città magica

La Gran Madre, uno degli edifici fondamentali della città di Torino, si trova a pochi passi dalle rive del Po, ai piedi della collina torinese ed è nota in tutto il mondo come uno dei poli più importanti di magia bianca. Le due statue all’entrata, che rappresentano la Fede e la Religione, mostrerebbero il luogo dove è sepolto il Sacro Graal, il calice da cui il figlio di Dio bevve durante l’ultima cena. Una delle due statue regge una coppa, che sarebbe appunto il sacro calice, mentre l’altra con lo sguardo rivolto lontano indicherebbe il cammino da seguire per ritrovarlo. Secondo la tradizione, lo sguardo della statua andrebbe in direzione del Palazzo di Città (sede del comune), dove si riterrebbe fosse appunto sepolto il Graal.

 

Piazza Castello

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Piazza Castello è un altro dei luoghi fondamentali della magia bianca a Torino. Più precisamente, nel punto in cui sorge la fontana dei Tritoni del Palazzo Reale, la quale rappresenterebbe l’epicentro dell’energia positiva della città, al confine tra la cosiddetta “città bianca” e quella nera. In particolare, il cancello di Palazzo Reale, con le due statue equestri raffiguranti i Dioscuri, rappresenterebbe il vero e proprio confine che separa la zona est da quella ovest, considerata la parte delle tenebre, dove in epoca romana si diceva venivano sepolti i morti e crocifissi i condannati. Da questo punto particolare partirebbero 12 linee immaginarie a suddividere la città in 12 settori, uno per ogni segno astrologico, e la cancellata è orientata esattamente verso il punto in cui sorge il sole. Infine, al di sotto del cancello e della fontana dei Tritoni, custodita nei Giardini Reali, si troverebbero due ingressi per le cosiddette “grotte alchemiche”, dove sarebbe possibile materializzare ogni tipo di pensiero.

 

Piazza Statuto

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Piazza Statuto, a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Porta Susa, è probabilmente il luogo magico torinese più famoso e rappresentativo. Tanto è bianca la magia di Piazza Castello, quanto è nera (nerissima!) la magia presente in Piazza Statuto. La sua potenza negativa sarebbe da attribuire al fatto che questo luogo era l’antica sede della Val Occisorum, dove venivano uccisi i condannati a morte, e al di sotto della quale è stata rinvenuta una necropoli nel corso degli scavi per la costruzione della ferrovia. La piazza, inoltre, ospita altri due simboli a testimonianza della presenza di forze oscure. Innanzitutto, il Monumento del Frejus, omaggio ai minatori caduti durante i lavori del traforo: la tradizione vuole che l’Angelo sulla cima del monumento sia Lucifero; il quale, con il volto rivolto verso est, guida le forze dell’oscurità verso l’oriente, sede del sole, della luce e quindi del bene. Infine, l’obelisco geodetico, detto “Guglia Beccaria”, ospita sulla sua sommità un astrolabio che indicherebbe il cuore delle potenze maligne della città.

 

Il Portone del Diavolo

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Foto: Seetorino.it

Il portone di Palazzo Trucchi di Levaldigi, oggi sede della Banca Nazionale del Lavoro, sita in via XX Settembre, è noto anche come il “Portone del Diavolo”, ed è un’altra delle più celebri tappe della “Torino Magica”. Il portone fu scolpito nel 1675 su richiesta di Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi, conte e generale delle Finanze di Carlo Emanuele II. Il dettaglio di questa manifattura di altissimo pregio che ha contribuito alla sua nomea, è il batacchio centrale che raffigura il diavolo che scruta i visitatori che bussano alla porta. La parte finale, quella che si prende con la mano per bussare, è composta da due serpenti le cui teste si uniscono nel punto centrale. La versione “magica” della storia della costruzione di questa porta vuole che il portone sia comparso dal nulla una notte; e che quella stessa notte, un apprendista stregone avesse invocato le forze oscure e Satana. Il Diavolo, scocciato da questa invocazione, decise di punire lo stregone imprigionandolo dietro il portone che lui non riuscì mai ad aprire.

 

Museo Egizio

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Non potevamo non chiudere con l’attrazione forse più importante, nota e prestigiosa della città di Torino. Il Museo Egizio, infatti, riveste notevole importanza agli occhi degli esperti di magia bianca e nera. Sembra infatti che il museo custodisca numerosi oggetti dotati di cariche tanto positive quanto negative; rendendolo, di fatto, un enorme campo energetico di forze contrapposte. Tra gli oggetti a cui sono attribuite le cariche negative ci sono sicuramente quelli del Faraone Tutankamon, la gran parte dei quali non sono esposti ma conservati nei sotterranei del museo; e la piccola testa mummificata di Seth, fratello e assassino di Osiride, dio dei morti e dell’oltretomba. Per quanto riguarda invece i reperti carichi di energia positiva si possono citare quelli riguardanti il Faraone Thutmosi III, il quale regnava in Egitto proprio nei tempi in cui l’antica città di Augusta Taurinorum veniva fondata. Secondo le credenze popolari, fortunatamente il numero di oggetti dotato di forza positiva sarebbe numericamente superiore a quelli dotati di carica negativa.

 

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Quali sono i luoghi della Torino Magica che più vi affascinano? Raccontateceli sulle nostre pagine Facebook, Twitter o Google+… Vi aspettiamo!

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