Con il nuovo Monopoly, girare il mondo è un gioco

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Chi non ha mai giocato a Monopoly, il gioco di contrattazione che mette alla prova lo spirito imprenditoriale dei concorrenti? Un gioco talmente famoso che alcuni dei suoi elementi sono diventati patrimonio della cultura popolare, a partire dal celebre signore coi baffoni, la mascotte impressa sulla copertina della scatola, citata massicciamente soprattutto dai cartoni animati; o la casella della prigione, nella quale si finisce quando si pesca la carta sbagliata dall’altrettanto celebre mazzo degli “imprevisti” (contrapposto a quello delle “probabilità”); per non parlare di quel modo di dire, quando una cosa si fa “senza passare dal via”, usata da qualche giornalista ogni tanto, e che si riferisce alle famose banconote da ritirare ogni volta che si passa alla casella di partenza, dopo aver eseguito un giro completo del tabellone. Infine, il celebre “Parco della Vittoria”, la casella pù ambita da tutti i giocatori, l’investimento più sicuro di tutto il gioco, e una possibile rovina per tutti quelli che ci finiscono sopra per uno sfortunato tiro di dadi. Ebbene, il Monopoly compie ben 80 anni, e la Hasbro, la casa produttrice di quello che è il gioco in scatola più famoso al mondo, e in Italia secondo forse al solo Risiko, per festeggiare ha prodotto una variante particolare del gioco. Perché ne parliamo proprio qui? È presto detto.

 

Il Monopoly

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Ufficialmente apparso per la prima volta nei primi anni del Novecento, il Monopoly ha una storia produttiva segnata da diverse contese per il primato della sua invenzione e per una successione di brevetti e controbrevetti. Saranno i Parker Brothers, proprietari di una casa di produzione e distribuzione di giochi in scatola, a comprare tutti i diritti di tutte le diverse varianti del gioco e far uscire il Monopoly così come lo conosciamo, prendendo il titolo da uno dei suoi ultimi “inventori”, Charles Darrow, accreditato ai giorni d’oggi come l’inventore del gioco. In Italia sarà pubblicato nel 1935 e distribuito dalla Editrice Giochi fino al 2009, poi sostituita dalla Hasbro. Per quelli che non rientrano in quei 500-750 milioni di persone che si stima abbiano giocato a Monopoly almeno una volta nella vita, diciamo che il gioco si svolge su un tabellone quadrato attorno al quale le pedine dei giocatori girano, seguendo le caselle che possono di volta in volta richiedere il pescaggio di una carta, una penalità, un vantaggio; oppure possono essere “acquistate” dal giocatore che ci finisce sopra, il quale poi può “edificare” su questa casella, e richiedere un pagamento agli altri giocatori quando finiscono sopra alle caselle edificate di sua proprietà. Lo scopo del gioco è costruire, arricchirsi, e mandare in bancarotta gli avversari. Il punto di forza del gioco è la sua immediatezza, la semplicità dei suoi elementi (carte, dadi, pedine, soldi di carta ed edifici) e l’altissimo livello di competitivà quando si imparano bene le regole.

 

Monopoly: Giro del Mondo

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Ed eccoci finalmente qui. Perché parlare del Monopoly in questo blog di viaggi? Ebbene, perché l’ultima Edizione Speciale, delle tante prodotte di questo celebre brand, pubblicata in occasione dell’80° anniversario del gioco, è dedicata al viaggio. La struttura del gioco è sempre la stessa: c’è il tabellone, le pedine, i soldi di carta, i dadi, le carte “probabilità” e “imprevisto”; c’è la casella “Prigione” e la casella “Via”. Tuttavia, invece degli edifici ci sono i “timbri”; e invece dei luoghi, vicoli, vie o piazze, nelle quali costruire, ci sono città da visitare: Berlino, Parigi, Los Angeles, Rio De Janeiro, Roma; ma anche Lima, Queenstown, Sidney e Taipei. Lo scopo del gioco non è mandare in bancarotta gli avversari, ma collezionare nel proprio “passaporto” il numero maggiore di timbri, ovvero il numero maggiore dei paesi visitati. Vince chi riempie per primo il proprio “passaporto”. Una notevole trasformazione dello spirito del gioco, che passa dall’annullamento del proprio avversario alla piena realizzazione del proprio potenziale, senza rinunciare al giusto grado di competitività. Interessante il modo con cui sono state scelte le 80 (tante quanti gli anni del monopoli) città da conquistare prima di finire il gioco: più di quattro milioni di voti, infatti, sono stati raccolti, in un enorme sondaggio tra i fan e i giocatori più accaniti di Monopoly, ai quali è stata data voce per selezionare le città da inserire, infine, nel tabellone. Certamente, le grandi capitali, come Londra, Parigi e Rio de Janeiro, non sono mai state in discussione; tuttavia, il voto ha dato un esito decisamente curioso: la più votata è stata Lima, capitale del Perù, seguita da Mosca e infine da Riga, capitale della Lettonia. Nel mondo del Monopoly, evidentemente, gli equilibri internazionali si configurano in modo ben diverso dal mondo che conosciamo. Ultima curiosità: le città italiane in gioco erano Roma e Venezia. Purtroppo, il capoluogo veneto non ce l’ha fatta. Tuttavia, la vendetta è arrivata presto: il torneo mondiale di Monopoly, svoltosi a Macao, in Cina, è stato vinto dall’italiano Nicolò Falcone, veneziano.

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