Due nuovi siti UNESCO italiani!

L'Arsenale di Venezia è parte dei siti patrimoni dell'UNESCO

È notizia di luglio 2017 e riempie di orgoglio tutti gli abitanti dello Stivale: due nuovi tesori italiani hanno ricevuto il patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il paese continua a vantare il primato del numero maggiore di siti UNESCO in tutto il mondo. A guadagnare l’onore dell’ingresso della prestigiosa lista sono le antiche Faggete e le Mura Veneziane della Serenissima facendo salire quindi a 53 i siti italiani iscritti.

Le Mura Veneziane

La mappa delle città fortificate della Repubblica Veneziana, oggi parte del patrimonio UNESCO
Foto: Unesco-venetianfortresses.com

Le “Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo” fanno parte di un sito seriale transnazionale presentato all’UNESCO nel 2016 dall’Italia, in concerto con Croazia e Montenegro. Il sito include l’insieme dei più rappresentativi sistemi difensivi realizzati dalla Repubblica di Venezia, progettati dopo la scoperta della polvere da sparo e dislocati lungo i cosiddetti “Domini di Terraferma” e “Domini da Mar”. A far parte della lista UNESCO, quindi, vengono introdotte le opere di difesa presenti a Bergamo, Palmanova, Peschiera del Garda per l’Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro.

Le antiche Faggete

Le dieci faggete che si estendono dalla Toscana alla Calabria, ricche di piante secolari, costituiscono una delle zone più estese di un grande sito ‘diffuso’ che comprende riserve di faggi secolari di ben 12 Paesi, come Austria, Belgio, Slovenia, Spagna, Albania, Bulgaria, Croazia, Germania, Romania, Slovacchia e Ucraina. Quasi tutte le faggete italiane fanno parte di parchi naturali, come quelle che si trovano sull’Appennino tosco-romagnolo, parte della riserva di Sasso Fratino; nel Lazio, in provincia di Viterbo, dove si trovano due faggete secolari, quella del Monte Cimino e quella del Monte Raschio; nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; in Puglia, quelle della Foresta Umbra, situate nel cuore del Parco nazionale del Gargano, con piante alte fino a 50 metri. Infine, tra Basilicata e Calabria c’è la Foresta vetusta di faggio di Cozzo Ferriero, che si estende per circa 70 ettari all’interno del Parco nazionale del Pollino, e che vanta piante vecchia anche di quattro secoli.


Vi abbiamo raccontato due nuovi siti italiani entrati nelle liste dei patrimoni UNESCO.

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