Pistoia: gita nella Capitale Italiana della Cultura 2017

PIstoia

Non è trascorso molto tempo da quando vi abbiamo raccontato dell’elezione di Mantova a Capitale Italiana della Cultura per l’anno in corso; ed ecco che ci troviamo a raccontarvi di Pistoia, che questo gennaio ha avuto l’onore di ricevere l’importante conferimento dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo valido per il prossimo anno, sovvertendo (com’era accaduto anche nel caso di Mantova) i pronostici e restituendo una certa visibilità al piccolo capoluogo toscano, già sede di importanti iniziative e manifestazioni; ma se vogliamo città “minore” del panorama toscano; il quale, come tutti ben sappiamo, è noto in tutto il mondo per altre località e attrazioni. Come da regolamento, il titolo di “Capitale della Cultura” è un riconoscimento volto “a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura”. I progetti di Pistoia per il rinnovamento di alcune suoi luoghi di sicuro interesse culturale, quali il duecentesco Ospedale del Ceppo, la lunga e antica cinta muraria; e infine Palazzo Fabroni, sono importanti e interessanti; così come ci si aspetta che alcune manifestazioni di rilevanza nazionale e internazionali, quale il famosissimo Pistoia Blues Festival, e i meeting “Dialoghi sull’Uomo” e “Leggere la città” trovino una nuova visibilità e possano estendere la propria capacità di accogliere pubblico. In attesa di scoprire come andranno a finire le proposte e le idee che Pistoia attuerà per rinnovarsi e riproporsi sul piano culturale, andiamo a scoprire quali sono le sue principali attrazioni al giorno d’oggi.

 

Il duomo di San Zeno e la Piazza del Duomo

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A Pistoia si comincia per forza di cose dalla Piazza del Duomo: la Cattedrale dedicata a San Zeno, per cominciare, è un capolavoro di stile romanico dal prospetto decorato con marmi policromi, edificato a partire dall’età longobarda e progressivamente ampliato e ristrutturato. Al suo interno sono famosi l’altare in argento dedicato a San Jacopo, la tavola de “Il Crocifisso” di Coppo da Marcovaldo del 1274 e la tomba di Guittoncino di ser Francesco dei Sighibuldi, più noto col nome di Cino da Pistoia, poeta e giurista, maestro del Dolce Stil Novo. La piazza, tuttavia, custodisce molti dei tesori della città: oltre al duomo troviamo la Torre del Campanile, il Battistero di San Giovanni in corte, Palazzo dei Vescovi e Palazzo Rospigliosi, edifici storici e sedi di alcuni musei cittadini; e per finire (in bellezza), Palazzo Pretorio, Palazzo del Comune, l’ex chiesa di Santa Maria Cavaliera e la torre di Catilina, dove si dice essere sepolto il celebre cospiratore romano, e dall’alto della quale, sulla terrazza panoramica appositamente allestita, è possibile ammirare la piazza, una delle più belle d’Italia.

La Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas

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La chiesa di San Giovanni Evangelista, detta “Fuorcivitas” in quanto edificata al di là dell’antica cinta muraria, si contraddistingue per la sua originalissima facciata, letteralmente “ricavata” dal fianco settentrionale di una chiesa in stile romanico forse risalente al tempo della conversione al cristianesimo dei Longobardi, e la cui origine è ancora motivo di dibattito. Il lavoro di ampliamento e l’edificazione della sua sorprendente facciata hanno avuto inizio nella seconda metà del XII secolo. Rispetto alle altre chiese pistoiesi e ad altre in stile romanico della Toscana, l'”esasperazione” dell’uso del bicromismo di San Giovanni, realizzato con la tradizionale pietra calcarea bianca alberese e il serpentinite verde, rappresenta una soluzione originalissima e unica per il canone architettonico dell’epoca, come nell’esempio dell’architrave, raffigurante l’Ultima Cena, che tutt’oggi si ammira sopra il portale d’accesso alla chiesa.

Piazza della Sala

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Piazza della Sala è il centro della vita più brulicante di Pistoia. Al mattino c’è il mercato della frutta, con tutta la confusione e il via vai che ci si può aspettare; e la sera diventa il palcoscenico della movida, in particolare nelle sere d’estate, quando i locali che circondano la piazza vengono presi d’assalto. “La Sala” è una delle piazze più antiche della città e deve il proprio nome al palazzo del gastaldo, il funzionario che durante la dominazione longobarda governava in rappresentanza del re, e di cui oggi non rimane alcuna traccia. All’epoca dei Comuni la Sala divenne il luogo degli scambi e del commercio e vi si insediarono le botteghe degli artigiani, il cui ricordo sopravvive nella toponomastica della zona: via del Cacio, sdrucciolo dei Cippolini, via dei Fabbri, via degli Orafi, via del Lastrone, che prende il nome dalla grande pietra su cui veniva venduto il pesce, piazza degli Ortaggi, e così via. Alla metà del Quattrocento, quando la piazza fu lastricata e per motivi igienici si vietò di macellare le carni all’aperto, si smise anche di adoperare il pozzo, successivamente detto “del Leoncino”, per lo scarico dei rifiuti della lavorazione delle carni. Il Pozzo è il simbolo della piazza, ristrutturato in seguito ai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale e riposto al suo centro nel 1989, su esortazione della cittadinanza.

Basilica della Madonna dell’Umiltà

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Foto: Gonews.it

La cupola rinascimentale della basilica della Madonna dell’Umiltà svetta sulla panorama della città, insieme al campanile di piazza Duomo. La basilica fu fondata nel 1495 sulle fondamenta della chiesa di S. Maria Forisportam, posta alle porte della prima cerchia di mura e punto di riferimento per pellegrini e viaggiatori. In seguito al miracolo delle lacrime dell’immagine della Madonna dell’Umiltà, risalente al 1490, fu deciso di onorare l’evento con la costruzione di un grandioso tempio, in cui riporre il sacro affresco del miracolo, dal lungo e travagliato processo di edificazione: la grande cupola, alta 59 metri, terza in Italia per importanza, progettata da Giorgio Vasari, fu edificata solo a partire dal 1522.

Giardino Zoologico

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Il giardino zoologico di Pistoia, fondato nel 1970 è tra i più importanti d’Italia: si estende per sette ettare di giardino e custodisce circa quattrocento animali. Oltre a organizzare percorsi dedicati tanto alle scuole quanto ai visitatori autonomi, attraverso il suo Laboratorio della Diversità, con l’obiettivo di raccontare storie di buone pratiche di accudimento e di preservamento dei propri amici animali e dell’ambiente in generale; il parco rappresenta anche una voce importante nella tutela e nella cura di alcune specie particolarmente a rischio di estinzione, partecipando ad attività di di conservazione “in situ” di alcune specie in particolare, come l’orso bruno marsicano, l’avvoltoio grifone di Forgaria e alcune specie esotiche, con particolare attenzione alla biodiversità del Madagascar e alla conservazione del pinguino sudafricano.

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La bellezza di Pistoia, tuttavia, non si esaurisce qui: dalla visita alla città sotterranea e le ville nobiliari, alla scoperta dei suoi numerosi musei e fondazioni culturali, passando per la vivace attività teatrali, e le importanti manifestazioni di cui vi abbiamo già parlato (a cui aggiungiamo la tradizionale Giostra dell’Orso), questo piccolo capoluogo racconta ai suoi visitatori la storia di una città piena di vita e di eventi turbolenti e di una popolazione attiva, piena di interessi e di entusiasmo.

Cosa vi è piaciuto di più della nostra piccola gita a Pistoia? Ci sono dei luoghi che volete consigliarci? Lasciate un commento nelle nostre pagine Facebook, Twitter o Google+ …vi aspettiamo!

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