Qualcuno sta rimuovendo la segnaletica stradale…

Esistono delle decisioni che, nonostante a prima vista possano sembrare assurde, sono in grado di portare incredibili benefici. E’ questo il caso che riguarda una “bizzarra” pratica in via sperimentale presso diverse città del Nord Europa, adottata presto anche altrove, dal Sud Africa all’Australia, fino ad alcune grandi metropoli degli States: la rimozione totale della segnaletica stradale.

Diversi gli studi che hanno dimostrato come, eliminando almeno parzialmente la segnaletica stradale, si possano ridurre drasticamente gli incidenti. Questi dati riguardano una moltitudine di situazioni in cui ogni automobilista incorre continuamente, specialmente quando si tratta di attraversare un incrocio stradale, il luogo in assoluto più pericoloso e dove avviene circa la metà degli incidenti.

Autoregolato è meglio

Approcciando un incrocio regolato dal semaforo, ad esempio, l’automobilista tende a fidarsi ciecamente dell’informazione indicata, trascurando la possibilità che qualcuno possa non aver fatto altrettanto e portando lo stesso a non prestare un’adeguata attenzione ai veicoli in arrivo dalle altre direzioni.

Questo eccesso di fiducia rappresenta la principale causa di incidenti stradali. La tesi a questo punto è semplice: eliminando i semafori, gli automobilisti sono costretti a rallentare, controllare a destra e sinistra, e solo allora procedere all’attraversamento. Quanto descritto è ciò che avviene presso ogni incrocio non regolato da semafori e che solitamente non prevede grandi flussi di veicoli.

Presso i grandi incroci, tuttavia, l’unica alternativa ai semafori sono le rotatorie, ad oggi preferite ovunque vi sia lo spazio per costruirle, potendo offrire un miglior compromesso tra velocità di scorrimento e traffico generato, nonché una sicurezza di gran lunga superiore.

Le linee ci fanno accelerare

Altro aspetto attualmente al vaglio di questa sperimentazione è la presenza delle linee divisorie sul manto stradale. La presenza delle linee tra le carreggiate o ai lati di esse viene infatti interpretata dagli automobilisti come un limite sicuro entro il quale potersi permettere maggior relax, quasi come se ci fosse un vero e proprio muro, inducendo l’automobilista a viaggiare rischiosamente a pochi centimetri dalla corsia opposta.

Si è notato che, eliminando le linee, gli automobilisti assumono un comportamento più prudente, riducendo la velocità generale del 13% e tenendosi più vicini all’esterno della carreggiata. Anche i ciclisti sembrano giovarne: in assenza di linee esterne, si tende ad allargarsi di più durante il sorpasso.

Perchè non vengono rimossi i segnali stradali?

Queste innovazioni, ideate da un ingegnere olandese, Hans Moderman, sono attualmente applicate in parte o totalmente in circa 400 centri abitati in tutto il mondo. Dopo oltre dieci anni di sperimentazioni i dati sembrano essere confortanti ma, un po’ inspiegabilmente, questa pratica sembra non riuscire a prendere piede. Dietro questo fallimento sembra esserci un motivo culturale.

L’abbandono della segnaletica stradale (ove possibile) e la scomparsa delle linee divisorie renderebbero le strade surreali, offrendo forse l’impressione di un mancato controllo da parte dello stato, di un eccesso di autoregolazione da parte dei cittadini e, estremizzando, una parvenza di anarchia. Un’immagine che poco si confà ad un moderno stato occidentale.

 

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