Viaggio a Orvieto: cosa vedere in un giorno

Orvieto, in provincia di Terni, è una delle città più antiche d’Italia: già mille anni prima di Cristo l’area sottostante l’attuale città era abitata da una popolazione etrusca che i romani soggiogarono diversi secoli più tardi, senza mai privarli delle loro radici e della loro cultura. Sin da allora, Orvieto è stata protagonista della storia del centro Italia, coinvolta, come le altre località dell’Umbria e della Toscana, nel passaggio dei barbari, nelle lotte interne e nei continui sali e scendi dell’epoca medievale. Questa storia così movimentata, tuttavia, ci ha lasciato una delle località più suggestive e affascinante della nostra penisola e unica nel suo genere, in virtù delle particolari e interessantissime opere di architettura che sono giunte fino a noi e che è ancora possibile visitare. Scopriamole insieme.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta

Impossibile non cominciare questo giro orvietano dallo splendido Duomo, variopinto esempio di architettura romanico-gotica e ricchissimo di opere d’arte. Iniziato nel 1290 per volontà di papa Niccolò IV, allo scopo di dare degna collocazione al Corporale del miracolo di Bolsena, la sua edificazione ebbe una storia piuttosto travagliata e la direzione dei lavori passò per diverse mani. Gli ultimi lavori furono completati addirittura nel seconda metà del 1500. Tra i fautori della sua edificazione, si ricorda in particolare la figura di Lorenzo Maitani, al quale si deve in particolare la mirabile facciata con i suoi eccezionali bassorilievi. L’elegante fronte, inoltre, largo 40 metri ed alto 52 m, è impreziosito da mosaici e dal rosone di Andrea Orcagna. Al suo interno si trova il Reliquiario del Corporale, un celebre capolavoro d’oreficeria eseguito nel 1337-1338 dal senese Ugolino di Vieri, in cui è custodito il Corporale che, si dice, nel 1263 si macchiò di sangue. Inoltre, le otto vele affrescate delle due volte a crociera della Cappella di San Brizio, detta anche Cappella Nuova, iniziate dal Beato Angelico e concluse tra il 1499 e il 1504 da Luca Signorelli, sono considerate dei capolavori e dei capisaldi assoluti della pittura rinascimentale italiana.

La città sotterranea e il Pozzo di San Patrizio

Orvieto è nota per essere costruita interamente su uno sperone di tufo. Per questa ragione, alla città che troviamo in superficie se ne affianca un’altra, sotterranea, interamente ricavata dalle cavità scavate dagli abitanti nel corso dei secoli. Una gita ad Orvieto non può dirsi completa senza aver visitato i suoi pozzi o le sue grotte, il più famoso dei quali è senz’altro il Pozzo di San Patrizio, accanto ai giardini comunali che si trovano all’interno della Fortezza dell’Albornoz. Il pozzo fu scavato per volere di papa Clemente VII, rifugiatosi ad Orvieto durante il sacco di Roma nel 1527. La sua realizzazione, voluta per motivi di sopravvivenza in caso di assedio o calamità naturali, fu affidata ad Antonio da Sangallo, coadiuvato da Giovanni Battista da Cortona. Le sue dimensioni sono impressionanti: profondo 62 metri, ha un diametro di 13,5 metri. Tutt’attorno si snodano due scale a chiocciola elicoidali che non si incontrano mai; le due scalinate, composte da 248 gradini ognuna, ricevono luce da 72 finestre creando un’atmosfera surreale. Come noto, il nome del Pozzo di San Patrizio si deve all’analogia con la leggendaria caverna che si trovava su un’isola del Lough Derg, in Irlanda, meta di pellegrinaggio in epoca medievale. Un’altra grande cavità del sottosuolo orvietano è quella del Pozzo della Cava, nella quale si sovrappongono usi e tradizioni di oltre 2.500 anni di Storia. Parte di questa cavità fu scavata dagli Etruschi per sondare la presenza di falde acquifere, mentre il pozzo vero e proprio fu scavato tra il 1527 ed il 1530 sempre per volere di Clemente VII e rimase in funzione fino a metà del XVII secolo. Nei cunicoli collegati al pozzo si sono svolte per secoli svariate attività umane: per esempio, dal XIII al XVI secolo alcuni di questi vennero usati come laboratorio di ceramica, mentre altri fungevano da cisterne per la raccolta di acqua piovana in epoca etrusca, riadattata in età medievale come cantina per la conservazione del vino.

I palazzi medievali

Riaffacciandosi all’esterno, ci sono ancora molte cose da visitare a Orvieto. Concludiamo il nostro giro dedicando una carrellata ai palazzi medievali presenti in città, sui quali spicca il complesso dei Palazzi Papali: Palazzo Papale, Palazzo Vescovile e Palazzo Soriale. Il palazzo più antico del complesso è il Palazzo del Vescovado Vecchio, detto Palazzo Papale, commissionato da Benedetto VII nel 977, sede oggi del Museo Archeologico Nazionale, nel quale sono esposte le tombe Golini I e II. Adiacente a Palazzo Papale è Palazzo Soliano, probabilmente commissionato da Bonifacio VIII. Al suo interno è possibile visitare il Museo del Duomo. Di Palazzo Vescovile non si conosce l’esatta data di edificazione, tuttavia si pensa risalga all’XII secolo. L’edificio fu pregiata residenza papale e il suo utilizzo fu mantenuto per svariati secoli: l’ultimo ospite di Palazzo Vescovile fu papa Pio IX nel 1859. Proseguendo la carrellata dei palazzi medievali troviamo Palazzo Comunale, costruito nei primi decenni del 1200 e restaurato nel 1500; e Palazzo del Popolo, edificio romanico-gotico del XII secolo, con una maestosa scala esterna e la facciata merlata con trifore. Il cosidetto Palazzo dei Sette ospita la Torre del Moro, una torre alta 47 metri che svetta nel cuore del centro di Orvieto. Nel XIX secolo, essa svolse la funzione di contenitore per la vasca dell’acquedotto cittadino e vide l’installazione dell’orologio meccanico, ancora oggi funzionante. Infine, menzioniamo il Palazzo del Capitano del Popolo, risalente ai primi anni ottanta del XIII secolo e il Palazzo Medici di stile duecentesco.

Ci sarebbero ancora molte cose da raccontare di Orvieto e dei suoi dintorni! Quali sono le vostre attrazioni di Orvieto assolutamente da non perdere? Diteci la vostra sulle nostre pagine Facebook, Twitter e Google+. Il prossimo appuntamento è su Noleggioauto.it, per organizzare il vostro prossimo viaggio… vi aspettiamo!

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