Dal Salento al Gargano: tour della Puglia in 10 giorni

Chi non ha mai sognato di passare 10 giorni su spiagge paradisiache, coccolati dal vento e da cibi squisiti, senza dover per forza raggiungere luoghi remoti in mezzo all’oceano?

Beh, la Puglia è in grado di offrire questo e molto di più! Abbiamo deciso di intraprendere un viaggio magnifico e di condividere la nostra esperienza con voi, sperando di aiutarvi a programmare il viaggio perfetto: un tour della Puglia in 10 giorni!

Soprannominata “il tacco d’Italia” per via della sua posizione nello “stivale”, la Puglia è un territorio ricco di storia e di cultura, dove è possibile scoprire tantissime meraviglie naturali e… gastronomiche! La sua cucina è infatti tra le più iconiche dell’Italia meridionale, ricca e gustosa, adatta ad ogni palato.

Puglia in macchina – tappe

Questo itinerario in Puglia di 10 giorni, ci consentirà di vivere un’esperienza sensoriale a tutto tondo, portandoci alla scoperta di antiche città, borghi pittoreschi e spiagge cristalline. Un road trip di 10 giorni pensato per grandi e piccini, tra luoghi coloratissimi come i vivaci borghi marittimi del Salento e altri più austeri e intrisi di storia come Castel del Monte. Attraverso le sue tante sfaccettature percorreremo l’intera regione, scendendo prima verso la punta meridionale del “tacco”, per poi risalire verso lo “sperone d’Italia”, il Gargano

Acquistata una guida turistica della Puglia da sfogliare lungo il viaggio, programmiamo la partenza dalla città di Brindisi, splendida cittadina ricca di storia, crocevia commerciale e culturale sin dall’antichità, dove avremo l’opportunità di noleggiare un’auto per il nostro viaggio. È importantissimo prenotare una vettura per tempo, così da garantirsi un prezzo vantaggioso e per fare in modo di impiegare meno tempo possibile presso l’ufficio di noleggio. Non abbiamo tempo da perdere!

Una volta ritirata la nostra vettura, potremo dirigerci verso la spiaggia di Torre Chianca. Un tuffo in acqua sarà obbligatorio prima di rimetterci in auto e raggiungere la città di Lecce, nota come la “Firenze del Sud” per la ridondante presenza di elementi barocchi. Da qui potremo esplorare agevolmente tutto il Salento, dalla Baia dei Turchi a Santa Maria di Leuca, senza dimenticare lo stesso centro storico di Lecce. Visiteremo le spiagge di San Foca e Torre dell’Orso, la Baia del Mulino d’Acqua e i Faraglioni di Torre Sant’Andrea, prima di costeggiare Gallipoli ed esplorare il parco naturale di Porto Selvaggio, da cui inizierà la nostra risalita verso nord.

Attraverseremo dunque la Valle d’Itria, celebre per i suoi iconici trulli, pernottando ad Alberobello e facendo visita alle splendide città di Locorotondo, Monopoli e Polignano a Mare, famosa per il suo scenografico affaccio sul mare. Faremo tappa a Castel del Monte, uno dei castelli più famosi del mondo, prima di fare rotta verso il Gargano, un promontorio verdeggiante dove ci aspettano paesaggi incantevoli e spiagge da sogno. 

Un tipico vicolo di Alberobello, la celebre città dei trulli

Qui faremo base a Vieste per poter visitare comodamente Peschici e tutte le spiagge più rinomate dello “sperone“. La ciliegina sulla torta sarà un’indimenticabile gita in barca alle isole Tremiti, alla scoperta di grotte nascoste e calette a dir poco magiche. Il nostro road trip si concluderà quindi a Bari, dove ci perderemo tra i vicoli del suo famoso centro storico, tra filari di pasta fresca e tanta umanità.

Un susseguirsi di tappe emozionanti ci porteranno alla scoperta di una regione pensata soprattutto per gli amanti del mare e delle spiagge paradisiache, senza dimenticare i tipici paesaggi rurali e i diversi patrimoni dell’UNESCO che la Puglia ospita, in grado di lasciare a bocca aperta anche gli animi più impenetrabili.

Andremo alla scoperta della Puglia più vera, quella genuina e accogliente, capace di conquistare il cuore di ogni viaggiatore, dandovi la possibilità di modellare il viaggio in base alle vostre preferenze. In diversi momenti sarete proprio voi a scegliere quale direzione prendere, quale spiaggia visitare o quanto veloce andare!

Un consiglio: durante questo viaggio faremo tappa presso moltissime spiagge che, in molti casi, prevedono l’esplorazione di grotte e baie nascoste. Se ancora non l’avete fatto, comprate un SUP gonfiabile e tenetelo sempre a portata di mano!

Puglia in macchina – tappe:

  1. Da Brindisi a Lecce > San Foca
  2. Torre dell’Orso > Grotta della Poesia / Faraglioni di Torre Sant’Andrea
  3. Baia dei Turchi > Baia del Mulino d’Acqua > Otranto
  4. Santa Maria di Leuca > Marina di Pescoluse
  5. Porto Selvaggio > Punta Prosciutto
  6. Matera > Locorotondo
  7. Alberobello > Grotte di Castellana / Zoosafari > Monopoli / Polignano a Mare
  8. Castel del Monte > Mattinata > Vieste
  9. Foresta Umbra > Peschici / Grotta Sfondata
  10. Bonus: Isole Tremiti
  11. Bari

1 – Lecce > San Foca

Se avete deciso di raggiungere Brindisi in aereo o in treno, allora è il momento di recarsi presso l’ufficio di noleggio per ritirare la vostra vettura. In aeroporto le compagnie di noleggio si trovano generalmente tutte nella stessa area, facilmente raggiungibile seguendo la cartellonistica aeroportuale. Queste sono generalmente più economiche rispetto a quelle cittadine, ma l’offerta nella città di Brindisi è ampia ed è possibile trovare un’auto economica anche in città.

Arrivati in agenzia non dovrete far altro che presentare il vostro voucher di prenotazione assieme ad una carta di credito o di debito e in pochi minuti un agente di noleggio sbrigherà le pratiche necessarie per consegnarvi l’auto.

Non ci resta dunque che metterci in marcia, si parte!

Raggiungiamo Lecce in poco più di 30 minuti, effettuiamo il check-in presso il nostro alloggio e ci prepariamo alla nostra prima giornata di mare! Una volta indossati i costumi, siamo pronti a raggiungere la prima tappa del nostro viaggio, la splendida “San Foca”, a circa 25 minuti da Lecce. Un primo delizioso assaggio di quello che il Salento ha da offrire.

Veduta aerea di San Foca

San Foca

Questa località non ha bisogno di presentazioni, le foto parlano da sé, come i riconoscimenti ottenuti da enti prestigiosi come Legambiente. Chiunque sia stato in Salento è transitato per questi lidi, e c’è un motivo…

San Foca offre diverse spiagge, una più bella dell’altra e ognuna col suo sapore unico. Di seguito vi elenchiamo le principali, quale vi ispira di più?

Spiaggia delle Fontanelle

Partendo dal porticciolo turistico in direzione nord, è la spiaggia più vicina al centro abitato. Qui è possibile trovare spiagge libere e attrezzate, una sabbia fine e dorata e infine un piccolo arcipelago di scogli per gli amanti dello snorkeling!

Spiagge di Torre Specchia Ruggeri

Una spiaggia selvaggia, a tratti difficilmente percorribile, in cui si alternano lingue di sabbia e scogliere frastagliate. Ideale per gli amanti della natura più autentica e per chi è in cerca di relax.

Spiaggia dei Brigantini

Un piccolo angolo di paradiso nascosto all’interno di una piccola insenatura. A pochi metri dalla battigia, dei bellissimi faraglioni blu fanno da cornice a un posto realmente incantevole. Infine, la presenza dei principali servizi rende la spiaggia adatta a tutti.

Spiaggia delle Isole Asce

Una spiaggia molto tranquilla, costellata da basse isolette raggiungibili a nuoto, perfetta per gli amanti delle attività sportive come kitesurf, snorkeling o la pesca.

Spiaggia di San Basilio

La spiaggia per antonomasia, di facile accesso, ampia e attrezzata. Una vera e propria perla in grado di soddisfare anche lo “spiaggista” più esigente.

Spiaggia degli Aranci

Detta “Li Marangi”, questa splendida spiaggia libera dal mare turchese è ideale per gruppi di amici e coppie in cerca di un’esperienza rilassante, abbracciati da un mare da sogno…

Nel tardo pomeriggio ci concediamo un aperitivo presso uno dei tanti chioschi che animano i lidi mentre per cena il nostro consiglio è di tornare a Lecce per sperimentare la cucina pugliese più autentica e visitarne il magnifico centro storico in notturna. Perdersi per i suoi vicoli sarà un perfetto modo per terminare la nostra prima giornata di Puglia!

2 – Torre dell’Orso > Grotta della Poesia

Sveglia posticipata più volte, colazione abbondante a base di caffè leccese e pasticciotto e la vacanza perfetta è servita! Se non sapete cos’è un pasticciotto, ve lo spieghiamo subito: è un dolce di pasta frolla ripieno di crema pasticcera, spesso servito con amarene. Siamo sicuri che dopo averlo assaggiato non potrete più farne a meno…

Caffè leccese e pasticciotto pugliese in riva al mare

Ma bando alle ciance, nuove spiagge ci attendono in Salento quest’oggi! Guidiamo nuovamente in direzione di Otranto, fermandoci poco dopo San Foca, più precisamente a Torre dell’Orso.

Torre dell’Orso

Proseguendo il nostro itinerario continuiamo ad esplorare le marine di Melendugno (che comprendono anche San Foca). Ad attenderci c’è una delle spiagge più famose del Salento, l’impareggiabile Torre dell’Orso. Insignita molte volte della rinomata Bandiera Blu e delle 5 vele del Touring Club, questa spiaggia è una tappa obbligatoria per chiunque visiti la Puglia per la prima volta.

Una lunga baia di circa 800 metri, circondata da scogliere modellate ad arte da madre natura e da una fresca pineta, ideale per una passeggiata in ombra nelle ore più calde. A completare lo scenario (già da favola) ci sono “Le due sorelle”, due inconfondibili faraglioni avvolti nella leggenda.

La leggenda delle “Due Sorelle”

La storia narra di due sorelle, due contadine del luogo, giunte sulle rive della spiaggia di Torre dell’Orso per rinfrescarsi. Ma quando una delle due sorelle entra in acqua per fare un bagno, ecco che l’acqua si fa vorticosa, risucchiando la poveretta.

L’altra, accorsa immediatamente in suo aiuto, finisce per seguire lo stesso destino, senza riuscire a mettere in salvo la sorella. Agitandosi nell’acqua, le due sorelle riescono infine a raggiungersi ma, stremate, finiscono per annegare in un drammatico abbraccio.

Il dio del mare, impietosito dal tragico evento, decide quindi di commemorare la sfortuna e l’audacia dell’una e dell’altra sorella, trasformando i loro corpi in due splendide rocce emerse nel mare, in quello che sembra essere un eterno abbraccio.

Gli accessi alla spiaggia di Torre dell’Orso sono molteplici: uno dei più conosciuti è la suggestiva scalinata dell’anfiteatro, ma si può arrivare anche da via Matteotti o percorrendo il sentiero che attraversa la pineta e che porta alle spiagge forse più suggestive, come “La Sorgente”, “La Cueva” e “I Caraibi del Salento”. Nei mesi estivi, soprattutto durante il fine settimana, è meglio arrivare presto al mattino: si trova più facilmente parcheggio e si può godere appieno della bellezza di questo luogo speciale.

A questo punto vi proponiamo due alternative, entrambe raggiungibili anche a piedi da Torre dell’Orso. Andando verso nord potremo visitare la Grotta della Poesia, mentre verso sud incontreremo gli splendidi Faraglioni di Torre Sant’Andrea. Proseguite dunque nella lettura per decidere in quale direzione andare…

Grotta della Poesia

A poca distanza da Torre dell’Orso, immersa tra le scogliere di Roca Vecchia, la Grotta della Poesia colpisce per la sua bellezza quasi onirica: una vasca naturale scavata nella pietra, dove l’acqua turchese si fonde con il cielo azzurro. Ritenuta tra le piscine naturali più belle al mondo, è una meta imperdibile per chi visita il Salento. La grotta è un luogo unico ma altrettanto fragile. A causa del possibile distaccamento di massi dalle pareti della grotta, è stato purtroppo introdotto il divieto di balneazione, anche se moltissime persone ignorano le indicazioni per immergersi, anche solo una volta all’interno di questa piscina a cielo aperto. Per accedervi è necessario pagare un biglietto di soli 3€, utile a preservare l’area.

La Grotta della Poesia vista dall’alto

Il sito è composto dalla Grotta Grande, profonda circa cinque metri, e dalla Grotta Piccola, più minuta ma altrettanto affascinante. Se il panorama marino è certamente il protagonista di questo luogo, il vicino sottosuolo ha altrettanto da rivelare: Roca Vecchia è un sito abitato sin dall’età del bronzo e tra un tuffo e l’altro si può sfruttare l’occasione per visitare il vicino sito archeologico (incluso nel biglietto), per immergersi, questa volta in senso figurato, nel suo passato più remoto.

Faraglioni di Torre Sant’Andrea

In alternativa, sempre partendo da Torre dell’Orso, potrete invece dirigervi verso sud. Se la Grotta della Poesia offre una visione unica su una struttura geologica scavata nella roccia, i faraglioni di Torre Sant’Andrea presentano un’incredibile arcipelago di faraglioni che emergono dall’acqua formando un paesaggio alieno e indescrivibile a parole.

Pennacchi, archi, torri e anfratti modellati ad arte da madre natura tramite l’azione di acqua e vento nel corso dei millenni. Tra le tante formazioni geologiche, la più famosa è forse l’Arco degli Innamorati, dove una scala in cemento conduce verso una bassa scogliera che forma una piattaforma naturale sull’acqua.

L’arco degli innamorati di Torre S. Andrea

Se preferisci ammirare questo spettacolo dall’alto, puoi seguire il sentiero panoramico che corre lungo la cresta delle falesie. Lungo il percorso, durante il quale rimarrete continuamente stupiti da viste mozzafiato, si incontrano diversi accessi al mare. Uno dei più suggestivi è quello del Bastimento, una stretta scala scavata nella roccia che scende direttamente in acqua. Secondo una leggenda, proprio in questo punto si incagliò un bastimento carico di grano. Per salvare il carico, vennero in aiuto i contadini locali che scavarono una scala nella roccia facilitando il recupero del grano.

Più avanti, proseguendo lungo il sentiero delle falesie, è possibile incontrare un altro accesso al mare, proprio nei pressi della Grotta di Ronzu Bedduh. Una ripida scalinata scavata nella pietra, seguita da un tratto assistito da una corda, porta a una zona ricca di scogli dove potersi rilassare lontano dai punti più affollati.

Dai Faraglioni di Sant’Andrea, dirigendosi verso sud, il paesaggio cambia: inizia una fitta pineta che si estende fino alla zona dei Laghi Alimini. Proprio da qui si aprono diversi sentieri sterrati che conducono a piccole spiagge e calette segrete, tutte da scoprire.

A seconda di quante spiagge avrete deciso di visitare, quella di oggi sarà stata una giornata più o meno sfiancante. Vi consigliamo dunque di tornare a Lecce per premiarvi con una cena gourmet in uno dei locali del centro. Volete un consiglio? Provate il menù degustazione da “Duo”, in via G. Garibaldi.

3 – Baia dei Turchi > Baia del Mulino d’Acqua > Otranto

Un’altra alba illumina la terra del sole, del mare e del vento. Ci svegliamo di buona lena e cominciamo la giornata con una ricca colazione presso uno dei caffè storici del centro di Lecce, mentre il sole comincia a battere sulle le pietre dorate dei palazzi barocchi. Dopo aver raccolto le nostre cose guidiamo in direzione della Baia dei Turchi, a circa 40 minuti da Lecce, attraversando distese di ulivi e muretti a secco, tipico paesaggio salentino.

Baia dei Turchi

Parcheggiamo l’auto poco distante e seguiamo il sentiero che attraversa la pineta e che si apre all’improvviso su una delle spiagge più suggestive della costa adriatica. Il nome della baia richiama il famoso approdo dei 15.000 guerrieri ottomani che nel XV secolo giunsero qui per assediare la città di Otranto, dando il via ad una pagina di storia particolarmente cruenta. Spoiler, nessuno degli abitanti di Otranto sopravvisse all’assedio. 

La Baia dei Turchi

Ma il passato è il passato. Oggi questa baia è un vero e proprio paradiso dove fare tuffi e nuotate, riparati da una fitta vegetazione mediterranea. È una delle spiagge più conosciute di tutta la Puglia, in alta stagione risulta piuttosto caotica. Se cercate un luogo meno affollato, proseguite nella lettura!

Baia del Mulino d’Acqua

Poco distante da qui c’è la splendida Baia del Mulino d’Acqua, un altro dei luoghi più affascinanti della Puglia e generalmente meno affollato di Torre dell’Orso, più dispersivo e con una minor offerta di servizi turistici. Deve chiaramente il suo nome alla presenza di un antico mulino, oggi scomparso e, avendo a disposizione un giorno di vacanza in più, avremmo speso un’intera giornata solo in questa baia unica. Unica per le sue incredibili grotte naturali, esplorabili a nuoto o con una piccola imbarcazione, alcune addirittura collegate tra loro tramite affascinanti tunnel naturali, anche questi facilmente percorribili a nuoto.

Ubicazione delle principali grotte nella Baia del Mulino d’Acqua

Le grotte più importanti sono la grotta della Monaca, la grotta dell’Eremita e la mitica “Grotta sfondata“, senza dimenticare lo scoglio di Sapunerò, uno sperone roccioso che si erge proprio di fronte alla grotta dell’Eremita. Partendo dalla vicina spiaggia del camping della baia, è possibile visitare la Grotta Sfondata percorrendo in acqua pochi metri lungo la scogliera. Andando invece in direzione opposta (ovvero verso sud), è possibile incontrare tutte le altre grotte. Per visitarle al meglio, a meno che non siate infaticabili nuotatori, vi consigliamo l’utilizzo del sup, che voi avete sempre con voi nel portabagagli, giusto?

Una curiosità: la grotta della Monaca non deve il nome all’omonima figura religiosa, bensì alla simpatica “foca monaca” che in passato abitava queste coste e che purtroppo oggi è in via d’estinzione.

La Grotta Sfondata

Otranto

Quando l’appetito si fa sentire, risaliamo in auto e ci spostiamo in direzione di Otranto, dove ci fermiamo a pranzare in una piccola trattoria vista mare (ce ne sono tantissime). Assaporiamo piatti tipici come le orecchiette alle cime di rapa seguite dal pescato del giorno. Ad accompagnare il tutto, un bicchiere fresco di bianco salentino. Un gelato sul lungomare ci darà le energie per iniziare la nostra visita alla città di Otranto!

Il centro storico di Otranto è ancora racchiuso tra le antiche mura. Entriamo dalla Porta Alfonsina prima di perderci tra vicoli in pietra, botteghe artigiane e fugaci scorci sul mare. Dalla Cattedrale, con il suo straordinario mosaico pavimentale, saliamo fino al Castello Aragonese per ammirare il panorama sulla baia. L’atmosfera si fa ancora più magica con la luce del tramonto, quando il bianco delle case si tinge d’oro e la brezza marina ci rinfresca a dovere.

Uno degli splendidi mosaici della Cattedrale di Otranto

Con il calar della sera risaliamo in macchina e facciamo ritorno a Lecce, particolarmente stanchi ma molto felici. In città ci aspetta una cena leggera e un po’ di meritato riposo, impazienti di scoprire le altre meraviglie che il Salento ha ancora da offrirci…

Santa Maria di Leuca > Marina di Pescoluse

Buongiorno da Radio Salento! Anche oggi il sole splende e l’acqua è calma e cristallina. Cos’altro stiamo aspettando? In marcia!

Innanzitutto prepariamo i bagagli, oggi lasceremo Lecce per alloggiare sul versante opposto della Puglia, poco sopra Gallipoli, a Nardò. È proprio qui che passeremo obbligatoriamente per raggiungere la nostra meta odierna: Santa Maria di Leuca. Rapida tappa a Nardò per effettuare il check-in e depositare i bagagli, una rapida rassettata e via verso sud! Santa Maria di Leuca si trova infatti sulla punta del tacco d’Italia, proprio dove si incontrato il Mar Adriatico e il Mar Jonio.

Santa Maria di Leuca

La cittadina si trova in cima a uno splendido promontorio verdeggiante, mentre lungo il mare si estende “Marina di Leuca”, nel tratto di costa che va da Punta Meliso a Punta Ristola.

Il centro storico di Santa Maria di Leuca è ricco di edifici ottocenteschi, antiche chiese e monumenti millenari. Inoltre, i panorami da quassù sono impareggiabili. Le attività possibili sono tantissime, la cosa difficile è scegliere! Come detto, una visita alla città è obbligatoria, soprattutto se siete amanti della storia.

Definita la “Porta per il Paradiso” per via di un antico tempio pagano che l’Apostolo Pietro cristianizzò dedicandolo alla Madonna, Santa Maria di Leuca è caratterizzata da un mix di stili architettonici unici che impreziosiscono le antiche strade della città. Passeggiando lungo il corso principale o tra i vicoli tranquilli del centro, ci si imbatte nelle splendide ville ottocentesche costruite dalle famiglie nobili in villeggiatura: eleganti, decadenti, ognuna con la propria personalità e una storia da raccontare. Alcune portano ancora i segni della guerra, pur mantenendo intatto il loro fascino.

Una splendida veduta notturna di Santa Maria di Leuca

Il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, affacciato su uno dei panorami più iconici del Salento, rappresenta la fine simbolica della terra e l’ultima tappa del cammino della Via Leucadense, un pellegrinaggio che da secoli attira i pellegrini mariani di tutta Europa e non solo. Il percorso di questo cammino parte da Brindisi e si snoda attraverso il Salento per circa 128 km, immersi nella natura più incontaminata, costellata di eremi e panorami mozzafiato. Magari l’anno prossimo, che dite?

Proseguendo la nostra visita, non possiamo non menzionare lo splendido faro di Punta Meliso che, con i suoi 102 metri di altezza, offre una vista imperdibile sul mare sottostante: basterà “soltanto” percorrere i 254 scalini del faro per trovarsi su una splendida terrazza circolare, proprio accanto agli alloggi del guardiano e alla sala macchine. Vuoi per gli scalini, vuoi per la bellezza del mare visto dall’alto, questa vista non la dimenticherete facilmente…

Il Santuario di Santa Maria di Leuca

Proprio dai promontori di Punta Meliso e Punta Ristola partono sentieri panoramici e percorsi di trekking che faranno felici i più avventurosi.

Lungo la costa si aprono invece delle grotte spettacolari, come quella delle Tre Porte, la Grotta del Diavolo e la Grotta Parcinara, perfette per un’escursione in barca con partenza dal Porto Turistico di Leuca. In generale, tutta la costa della zona è costellata di grotte imperdibili ma elencarle tutte sarebbe impossibile. Al porticciolo troverete numerose opzioni per esplorarne alcune, scegliete quella che più vi attira! 

Marina di Pescoluse

Nel pomeriggio ci rechiamo verso Marina di Pescoluse, una delle spiagge più belle del Salento, protetta da dune di sabbia e da una verdissima vegetazione spontanea. Oltre 6 km di sabbia fine e dorata a contatto con un mare cristallino. Un vero paradiso per gli amanti del mare e tappa decisamente imperdibile del nostro viaggio. Lidi attrezzati si alternano a tratti di spiaggia libera, garantendo il massimo piacere ad ogni tipo di turista.

In serata riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso la ridente Nardò, un simpatico paesino poco dopo Gallipoli dove alloggeremo per la notte. Ci aspetta l’ultimo giorno di Salento e vogliamo farci trovare pronti. Cena rapida e subito a letto!

Porto Selvaggio > Punta Prosciutto

Ci svegliamo quando i primi raggi di sole rischiarano il paesaggio. Andiamo in cerca della nostra ultima colazione salentina e ci prepariamo a vivere altre spiagge da sogno. Quest’oggi visiteremo due spiagge magnifiche, per poi puntare verso nord e iniziare l’ascesa che ci porterà fino al Gargano, un passo alla volta.

Porto Selvaggio

La nostra prima tappa di oggi è il Parco Naturale di Porto Selvaggio, a pochi minuti dal nostro alloggio. Istituito nel 2006, questo parco copre una superficie di circa 1220 ettari e racchiude una moltitudine di attrazioni incredibili, naturali e antropiche.

Una splendida pineta percorsa da freschi sentieri ci conduce verso le magnifiche baie di Porto Selvaggio e di Uluzzo. Proprio nello sperone che guarda alla Baia di Uluzzo si trova la Grotta del Cavallo, che custodisce le tracce del più antico Homo Sapiens d’Europa.

La Baia di Porto Selvaggio rappresenta il vero fiore all’occhiello del parco. Qui si incontrano le acque fresche dei fiumi che si mescolano all’acqua salata del mare, dando vita ad un alternarsi di correnti calde e fresche per un’esperienza rigenerante. Dei 7 km di costa, questo è il più iconico, ma forse in alta stagione il più affollato. Camminando lungo la costa troverete tantissime spiagge nascoste in altrettante baie, sicuramente meno affollate.

Porto selvaggio - foto di Paolo Damiano Dolce, CC BY-SA 4.0

Insomma, potrete decidere di passare una giornata in pineta facendo trekking o nuotando al mare. Qualunque cosa deciderete di fare, avrete la garanzia di una cornice naturale sempre magnifica, tra pini d’Aleppo e tantissime piante aromatiche come timo e rosmarino.

Se avete deciso di passare qui solo mezza giornata, allora il nostro consiglio è quello di andare a visitare immediatamente Punta Prosciutto, poco più a nord risalendo la costa. Ricordate che stasera dovremo guidare per circa 2 ore fino ad Alberobello: raggiungere Punta Prosciutto ora ci consentirà di sottrarre 40 minuti al tragitto di stasera. A voi la scelta!

Punta Prosciutto

Punta Prosciutto (Li Prisuddi in dialetto locale) è forse la località balneare migliore nella zona di Porto Cesareo presentando un mare cristallino e una spiaggia favolosa. Le sue sabbie si insinuano nell’acqua molto dolcemente, consentendoci di camminare per molti metri prima di raggiungere le acque più profonde.

“I caraibi del Salento”, “Il paradiso del Salento”, “Una piscina nello Jonio”. Questi sono solo alcuni dei nomignoli che vengono affibbiati a questa spiaggia. Non c’è altro da aggiungere.

Punta Prosciutto – foto di Hydruntum, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

A questo punto facciamo rotta verso una zona radicalmente diversa della Puglia: le murge! Avete già sentito parlare di Alberobello, vero? 

Migliaia di trulli vi attendono, molti dei quali riconvertiti in alloggi di lusso o in alberghetti rurali. Quale avete scelto?

Matera > Locorotondo

Qualcuno ci accuserà di tradimento, qualcun altro di esser dei “bari”. Ma già che siamo qui, perché non fare una gita fuori… regione? Matera è a un passo e, se non ci siete mai stati, è forse il momento di farlo!

Insomma, una tappa all’insegna di sassi, rocce e affini. Più tardi parleremo dei trulli, ma ora mettiamoci in marcia verso i “Sassi di Matera”!

Partiamo poco prima dell’alba, così da sfruttare ogni minuto di questa giornata, ma soprattutto per godere di una delle migliori luci sulla città di Matera. Se siete in cerca di uno scatto scenografico per i vostri social, non lasciatevi scappare questa occasione. In circa un’ora di macchina arriviamo a Matera e subito ci dirigiamo verso due dei migliori punti panoramici che si affacciano sui sassi: il belvedere Guerricchio e successivamente il belvedere di Piazzetta Pascoli. Clic!

Splendida veduta di Matera

Da qui in poi c’è solo da perdersi. Il cuore saprà guidarvi tra la roccia bianca e le antiche case scavate in essa, certamente aiutati dalle indicazioni che troverete numerose negli info-point. Ad ogni modo, attraversando la parte più antica di Matera, resterete di… sasso!

I Sassi di Matera

I Sassi di Matera”, patrimonio dell’UNESCO, rappresentano il centro storico della città di Matera. Questo è costituito principalmente dai quartieri di Sasso Caveoso e Sasso Barisano (da qui il nome “Sassi”), separati da uno sperone su cui sorge invece il rione Civita. A questi si aggiunge infine il quartiere “Piano”.

Attraversando l’antica città incontriamo botteghe, case-grotta, sculture, chiese rupestri e tanto altro. A proposito di chiese, non mancate di visitarne qualcuna, come quella di Santa Maria De Idris e di S.Giovanni in Monterrone, veri e propri simboli di Matera, incastonate in un unico sperone di roccia da cui godere, per altro, di un’ottima vista. Pensate che di chiese rupestri ne sono state trovate oltre 150 in quest’area!

Esplorando il Sasso Caveoso, ci fermiamo alla Casa Grotta in Vico Solitario, una delle testimonianze più autentiche della vita nei Sassi. Si tratta di un’abitazione scavata nella roccia rimasta intatta nel tempo, con arredi e oggetti originali che raccontano la quotidianità di chi, fino a pochi decenni fa, viveva tra queste pareti di tufo. Entrarvi è come aprire una finestra su un passato sospeso, come se i suoi ultimi abitanti fossero usciti solo per un momento.

La splendida chiesa rupestre di Santa Maria de Idris

L’ultima tappa del nostro tour è la famosa Cattedrale di Matera, dedicata alla Madonna della Bruna e a S.Eustachio. Arroccata sullo sperone che divide i Sassi, questa cattedrale in stile romanico pugliese risale al XIII secolo. Se da fuori può apparire piuttosto semplice, al suo interno potrete ammirare architetture e decorazioni complesse e incantevoli, magnifici affreschi, nicchie scolpite e un bellissimo presepe cinquecentesco.

Terminata la nostra visita alla città di Matera, riprendiamo l’auto nel tardo pomeriggio e ci dirigiamo poco distante da Alberobello. Se l’alba ci ha accompagnati a Matera, il tramonto ci attende a Locorotondo.

Locorotondo

Avete mai visitato una città rotonda? Sembra l’incipit di una fiaba, ma invece è realtà. 

Il centro storico di Locorotondo è infatti costituito da strade perfettamente concentriche che ospitano tipiche case di calce bianca dai tetti a cupola. È considerato uno dei “Borghi più belli d’Italia” e insignito della “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano. Non ci metterete molto a capire il perchè.

Gli insediamenti a Locorotondo risalgono a quasi 3000 anni fa, rendendola una città piena di storia e tradizioni. Cominciamo la nostra visita ammirando la splendida Piazza Vittorio Emanuele, un’elegante piazza ottocentesca circondata da nobili edifici.

Orario permettendo, vi consigliamo di fare un salto alla Chiesa Madre di San Giorgio, la chiesa più importante del borgo. Noi l’abbiamo ammirata solo dall’esterno, preferendo una visita alla ben più piccola Chiesa di San Nicola, un vero e proprio tesoro nascosto. Da fuori nemmeno si nota, ben mimetizzata tra le bianche case di calce, ma una volta all’interno è possibile ammirare uno splendido soffitto a volta finemente affrescato e dei bassorilievi ritrovati all’interno di una vicina grotta e più antichi della stessa chiesa (la chiesa risale al 1660 ca.).

Veduta aerea di Locorotondo

Passeggiando per le vie di Locorotondo incappiamo anche nella chiesa più antica del borgo, la Chiesa della Madonna della Greca, di impianto medievale e ben conservata. Infine, merita sicuramente un’occhiata il Palazzo Morelli, l’antica dimora del governatore Morelli costruita nel 1819. Una sfarzosa costruzione barocca dove spiccano un portone d’ingresso riccamente decorato, balconcini tondi dalle ringhiere in ferro battuto a petto d’oca, un grazioso cortile interno e in generale un’estrema cura per ogni dettaglio architettonico.

Ma non eravamo qui per ammirare il tramonto? Per rimanere incantati dal sole che lentamente si spegne sulla Valle d’Itria? In effetti, senza alcuno sforzo, l’abbiamo fatto diverse volte: girando in cerchio per Locorotondo sono diversi gli scorci da cui godere del tramonto. E voi, quanti panorami avete scorto girando in tondo a Locorotondo?

L’offerta per la cena è abbastanza ampia e vista l’ora decidiamo di sfruttarla. A Locorotondo decidiamo di gustare un piatto tipico della zona, le orecchiette al ragù di “brasciole” e polpette. Le “brasciole” sono involtini di carne di vitello con formaggio, prezzemolo, aglio e pepe. 

Decidiamo anche di provare “a ciallédde”, un piatto povero della tradizione contadina, un tempo consumato all’alba per caricarsi di energie o la sera in famiglia come piatto mastro. Si prepara versando in una ciotola acqua fredda, pomodori schiacciati, sedano tritato, origano, sale e, a piacere, aglio o peperoncino. Si aggiunge quindi del pane raffermo spezzettato e si lascia che assorba bene i sapori. Semplice, fresco, buonissimo.

Facciamo quindi ritorno al nostro alloggio ad Alberobello, stanchi, sazi ma felicissimi per aver passato una giornata stupenda. Tranquilli, stiamo per parlare di trulli!

I trulli

Come avrete già notato avvicinandovi ad Alberobello nella giornata di ieri, ci troviamo in quella che, non a caso, è chiamata Valle dei Trulli. Siamo in effetti nella Valle d’Itria, nella parte più meridionale dell’Altopiano delle Murge, celebre per ospitare oltre 1500 trulli. Ma cosa sono esattamente i trulli? E perché dal 1996 sono stati inseriti tra i Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO?

I trulli sono tipiche costruzioni coniche di pietre a secco, ultimo perfezionamento di un modello di riparo diffuso in tutto il mediterraneo fin dalla preistoria. In particolare, il trullo pugliese ricorda la struttura dei cosiddetti thòlos, tipiche tombe di forma conica utilizzate dalla Civiltà Micenea nel 1500 a.C.

Pur essendo abitazioni molto antiche, non sono stati rinvenuti trulli databili prima della fine del XVII secolo. Questo è probabilmente dovuto a più fattori: innanzitutto la costruzione “a secco” favorisce l’agire rapido delle intemperie. Secondo poi, i trulli avevano una funzione di ricovero provvisorio per contadini e allevatori. Infine, così come accade oggi, anche in passato esistevano le tasse: possedere un trullo prevedeva il pagamento di una gabella. Smontando il trullo si evitava di sborsare denari!

È proprio la loro particolare architettura, unita alla loro storia millenaria, ad avergli garantito un posto tra i Patrimoni dell’Umanità.

Alberobello è considerata la città dei trulli, l’avrete capito da soli, e già che siamo qui non possiamo che visitarla a dovere. Ma questo avverrà nella giornata di domani. Adesso a nanna!

Alberobello > Grotte di Castellana > Monopoli / Polignano a Mare

La giornata di oggi è sulla carta piuttosto faticosa, prevedendo diversi spostamenti e altrettante tappe puntando verso il nord della Puglia. Ovviamente sarete liberi di saltarne qualcuna, prolungando la permanenza in quelle che sentirete più affini. Noi ve le proponiamo tutte, così da offrirvi quante più opzioni possibili.

Alberobello

Ci svegliamo dunque nella ridente Alberobello con il desiderio di una colazione itinerante. A prescindere da quanto tempo vorrete dedicargli, la visita ad Alberobello non può mancare di alcune tappe fondamentali. Volendo, potrete affidarvi ad una guida turistica di Alberobello per visitarne rapidamente tutti i segreti…

Due sono i rioni che costituiscono il centro storico: il Borgo Aia Piccola e il Rione Monti. Il primo, più piccolo e caratteristico, è in grado di regalare un’esperienza più autentica. Il rione Monti, sebbene presenti i trulli più iconici e costituisca il borgo più antico della città, risulta leggermente più dispersivo e turistico. Seppur rapidamente, noi li visitiamo entrambi!

La moltitudine di trulli che caratterizza Alberobello

Innanzitutto ci dirigiamo al Trullo Sovrano, l’unico trullo a due piani di tutta la città, oggi museo. Questo trullo riproduce fedelmente una tipica abitazione dei primi del ‘900, dall’arredamento agli oggetti presenti (ingresso: 2€).

Facciamo un salto presso la Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, dallo stile neoclassico e che spicca per i suoi due campanili, dotati rispettivamente di una meridiana e di un orologio.

Proseguiamo la nostra passeggiata attraverso il rione Monti, la zona con la più alta concentrazione di trulli di Alberobello. Strada dopo strada notiamo qualcosa e lentamente comprendiamo perché si chiami così. Il rione deve il nome alla particolare nomenclatura delle sue strade, intitolate ciascuna ad un monte su cui si è combattuta una battaglia durante la Prima Guerra Mondiale.

Passeggiando scoverete botteghe artigianali e tipici negozietti di souvenir, che vi accompagneranno verso la pittoresca Chiesa a trulli di S.Antonio. Si, è proprio una chiesa fatta di trulli!

La particolare chiesa a Trulli di Sant’Antonio

Dopo un paio d’ore a zonzo con una guida turistica di Alberobello, decidiamo di partire alla volta di Monopoli, ma non prima di aver visitato le Grotte di Castellana… La visita è breve ed è di strada, non potevamo proprio rifiutarci!

Le Grotte di Castellana

Le Grotte di Castellana sono uno splendido complesso di grotte carsiche scavate nel calcare di Altamura. Lunghe oltre 3 km e profonde fino a 122 metri sotto terra, si trovano a poche centinaia di metri dall’abitato di Castellana.

Gli itinerari possibili sono due: uno più breve di circa 50 minuti (17€) e uno più lungo della durata di 100 minuti (20€). Noi ovviamente abbiamo scelto il secondo, sacrificando qualche minuto di mare nel pomeriggio, e ve lo consigliamo caldamente, sebbene accontentarsi del primo è assolutamente legittimo (si tratta di fatto della prima metà del percorso completo). 

L’ingresso alle grotte è spettacolare: un’ampia voragine profonda 60 metri, della “la Grave”, ci proietta rapidamente nel sottosuolo, dove inizia l’esplorazione vera e propria dei tunnel. Non ve la descriviamo troppo accuratamente per non rovinarvi la sorpresa, ma è indubbiamente una delle grotte più affascinanti del nostro paese e merita veramente una visita, tra stalattiti e stalagmiti che sfidano le leggi della fisica, grandi sale con formazioni uniche, monumenti naturali dai soprannomi più bislacchi e splendidi laghetti sotterranei. Pensate che tra le varie attrazioni della grotta ci sono anche il Duomo di Milano e la Torre di Pisa! Queste due nello specifico si trovano nella seconda metà del percorso, per cui per vederle dovrete percorrere l’itinerario completo!

Un’alternativa per le famiglie: lo Zoosafari Fasano. Se il percorso in grotta non fa al caso vostro o se siete in viaggio con dei bimbi, l’alternativa migliore potrebbe essere una gita a questo interessante giardino zoologico. 140 ettari che servono a conservare la biodiversità di oltre 200 specie animali, proteggendone molte dall’estinzione e consentendo a grandi e piccini di ammirare animali esotici altrimenti inconoscibili.

Usciamo di corsa dalle grotte e partiamo subito in direzione del mare, che dista da qui solo 18 km. La nostra meta è Monopoli, imperdibile città costiera. La nostra intenzione è quella di dare una rapida occhiata alla città per poi dirigerci a Polignano a Mare, iconica cartolina pugliese.

Monopoli meriterebbe una visita ben più lunga, senza contare le altre meraviglie pugliesi che abbiamo saltato a piè pari. Un road trip di 10 giorni ha purtroppo i suoi limiti ma, se la vostra permanenza dovesse risultare più lunga, non mancate di visitare Ostuni, ad esempio.

Monopoli

Per quanto riguarda Monopoli, questa splendida cittadina costiera è una delle mete pugliesi predilette dai turisti. E per diversi motivi. La sua posizione privilegiata la rende ideale all’esplorazione di buona parte della Puglia, presenta spiagge meravigliose e un bellissimo centro storico. Inoltre è in grado di accontentare i giovani, grazie alla presenza di moltissimi locali notturni, ma anche le famiglie in cerca di relax, cultura e intrattenimento per i più piccini.

Parcheggiamo l’auto in Piazzale Cristoforo Colombo e ci dirigiamo verso Piazza Giuseppe Garibaldi. L’itinerario è stato scelto per non privarci della sorpresa finale e che tra poco vi racconteremo. Da qui la nostra passeggiata si snoda all’interno del centro storico, dove ammiriamo incantati i vicoli bianchi tipici di Monopoli, da molti soprannominata la “Santorini della Puglia”. 

Attraversato il borgo arriviamo quindi a Cala Porta Vecchia, da dove iniziamo a costeggiare le alte mura fortificate. Dopo qualche passo ci concediamo un momento per mangiare. Il tempo è poco e la pucceria “Atipico” ci offre un perfetto compromesso tra qualità e rapidità: pucce, pinse e focacce per tutti i gusti. Decidiamo di assaggiare due pucce ricolme dei sapori più tipici di questa terra, oltre a un delizioso panino col polpo.

Il porto antico di Monopoli

Ci rimettiamo in marcia costeggiando le antiche mura che cingono il borgo e giungiamo al Castello Carlo V, che ammiriamo solo dall’esterno. Percorriamo quindi il lungomare Porto, che ci porta al delizioso Faro Rosso di Monopoli, proprio in fondo al molo. Aggirato il faro, torniamo indietro per raggiungere l’ultimo punto della nostra breve visita, forse il più atteso di tutti: il piccolo “porto antico. Antichi palazzi di mattoni e finestre a volta si affacciano, come in un’arena, su questo intimo porticciolo incastonato tra le case, regalando alla vista un’emozione unica. 

La nostra visita a Monopoli purtroppo termina qui. È ora di tornare al parcheggio (proprio accanto al porticciolo) per fare rotta verso Polignano a Mare, a soli 10 minuti di auto.

Polignano a Mare

Giungiamo a Polignano a Mare a metà pomeriggio. Fortunatamente le giornate estive sono molto lunghe, perciò il tempo di un bagno non ci manca.

Scorcio del ristorante ospitato nella grotta Palazzese

Polignano a Mare, che ha dato i natali a Domenico Modugno, possiede uno splendido centro storico ed è circondata da una splendida falesia dove si aprono numerose grotte visitabili via mare, in barca, canoa o sup. Se il tempo non vi manca, noleggiate subito uno di questi mezzi e partite alla scoperta delle grotte! Le più famose sono la Grotta della Rondinella, la Grotta dell’Arcivescovado, la Grotta delle Monache e la Grotta Palazzese. Quest’ultima cela al suo interno un esclusivo ristorante, forse unico al mondo.

Ma Polignano a Mare è conosciuta principalmente per la sua iconica spiaggetta, Lama Monachile. Dominata dal celebre ponte Borbonico, questa spiaggia non ha bisogno di presentazioni, essendo forse la spiaggia più famosa di tutta la Puglia.

Questa sua straordinaria bellezza la rende purtroppo meta di moltissimi turisti e dunque piuttosto affollata in alta stagione. Visitarla di primissima mattina è l’opzione migliore, ma se state seguendo questa guida, allora il nostro consiglio è di ammirarla dal ponte per poi dirigervi verso una delle tante spiaggette a nord di questa, altrettanto belle ma molto meno affollate.

Lama Monachile, l’inconfondibile spiaggia di Polignano a Mare

Per cena decidiamo di coccolarci in uno dei tanti ristoranti affacciati sul mare, ciliegina sulla torta di una giornata stracolma di cose bellissime, ma anche piuttosto faticosa. Finita la cena, partiamo alla volta della nostra prossima tappa, nella parte più settentrionale delle murge. In poco più di un’ora giungiamo presso l’alloggio prenotato nei pressi di Castel del Monte, una splendida masseria che ci accoglie col sorriso nonostante l’orario!

Castel del Monte > Mattinata > Vieste

Dormire in masseria è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. Noi abbiamo deciso di farlo qui, nel cuore delle murge, a pochi chilometri da un altro sito UNESCO, Castel del Monte. Le masserie pugliesi sono luoghi magici, ognuno con la sua storia e il suo sapore, ma accomunati tutti da una caratteristica: sono luoghi fuori dal tempo, in grado di trasportare chiunque all’interno di una fiaba.

Castel del Monte

La giornata comincia con una visita al celeberrimo Castel del Monte, iconica fortezza fatta costruire nel 1240 da Federico II di Svevia e che ne riflette passioni e ambizioni. Il castello è infatti un compendio di matematica e astronomia, architettura militare, oltre a possedere numerosi elementi figli di culture molto diverse tra loro, dettaglio voluto proprio da Federico II, celebre cosmopolita.

Castel del Monte

Ci rechiamo al castello subito dopo aver fatto colazione in masseria. Il primo ingresso è previsto alle ore 10.00 e il parcheggio migliore è quello che si trova vicino al bar, a pochi passi dal castello. È un parcheggio piccolo, dal costo di 5€, per cui è importante arrivare prima degli altri. Mancare questo posto significa dover lasciare l’auto presso il parcheggio principale, a circa 800 metri di distanza, per poi prendere una navetta al costo di 1€ a persona. Insomma, cercate di arrivare presto!

La visita libera al castello ha un costo di 10€ e una durata massima di 45 minuti. Il nostro consiglio è però quello di affidarvi a una guida esperta, così da apprezzare al meglio storia e segreti di un luogo magico e misterioso. Una visita guidata al castello, che copre generalmente sia le aree esterne che il dedalo di stanze spoglie al suo interno, dura 1-2 ore. Lasciamo a voi decidere la durata più opportuna in base ai vostri programmi di viaggio, la vostra sete di cultura e alle energie che avete a disposizione!

Terminata la visita, riprendiamo l’auto e ci prepariamo a salutare definitivamente le murge. Presto, il Gargano ci aspetta!

Il Gargano

Il Gargano, lo sperone del nostro stivale, è un promontorio montuoso circondato su 3 lati dal mare. Ricco di vegetazione boschiva, pinete, foreste e una miriade di spiagge sabbiose intervallate da scogliere calcaree e grotte marine.

Sono presenti due siti UNESCO, il Monte Sant’Angelo e la Foresta Umbra (che visiteremo nella giornata di domani). A completare il panorama storico del Gargano ci sono importantissimi insediamenti preistorici, come quello di Grotta Paglicci o della miniera della Defensola.

Il Gargano si distingue anche per la presenza di splendidi borghi, alcuni costieri, altri montani. Tra i borghi affacciati sul mare si annoverano alcune autentiche perle come Vieste, Peschici o Rodi Garganico. Tra i borghi montani non possiamo non citare invece Vico del Gargano, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo (proprio quello dove visse Padre Pio!).

Baia di San Felice a Vieste, celebre per il suo arco di roccia (illuminato sulla destra)

Ma torniamo al nostro road trip, che ci vede attualmente in viaggio sulla A14. In circa un’ora e mezza arriviamo a Mattinata. Da qui fino a Vieste si snoda una costa frastagliata che ospita numerose spiagge incantevoli, spesso protette da magnifiche falesie.

Mattinata

Decidiamo intanto di fare una breve sosta a Mattinata, dove pranziamo molto presto affacciati a uno dei tanti scorci panoramici qui presenti. Mattinata è detta anche “la farfalla del Gargano” per via della peculiare forma del suo nucleo urbano originario, ed è considerata una delle perle del Gargano e della Puglia in generale, grazie alle sue splendide spiagge di ciottoli bianchi (come quella di Mattinatella) e alle sue incantevoli grotte marine.

Se capitate da queste parti il 25 aprile, fate un salto al festival delle orchidee, chiamato ”Orchidays”. Questa zona è infatti celebre per le sue orchidee: oltre 90 specie di orchidee spontanee nascono sul Gargano, spettacolo di grande bellezza nei mesi primaverili.

Terminato il pranzo lasciamo Mattinata e ci dirigiamo verso due delle perle del Gargano: Baia delle Zagare e Baia Vignanotica, a circa 25 minuti di auto. Baia delle Zagare è di difficile accesso per chi non alloggia in loco. Il parcheggio costa caro (20€ al giorno) e per accedere alla spiaggia si deve percorrere un sentiero di circa 800 metri. Se decidete di visitare questo lido, portatevi dell’acqua poiché i punti di ristoro scarseggiano.

Baia delle Zagare vista dal promontorio

Noi abbiamo deciso di passare il pomeriggio a Baia Vignanotica, più accessibile e altrettanto meravigliosa. Anche qui c’è un sentiero da percorrere per raggiungere la spiaggia, inclusa una lunga scalinata. Al ritorno c’è una navetta, tranquilli! Se ancora non avete pranzato, potrete gustare un ottimo panino da Raffaele, che gestisce una roulotte in stile americano proprio sulla spiaggia.

Arrivati in spiaggia rimaniamo incantati dalla perfezione di ogni suo elemento. Una sottile striscia di ciottoli bianchi separa l’acqua cristallina dall’imponente scogliera verticale che ripara la spiaggia, conferendole allo stesso tempo una imponente magnificenza e una romantica intimità. Che dire, andate a vedere con i vostri occhi, non ve ne pentirete.

La selvaggia Baia Vignanotica

Arrivato il tramonto prendiamo la comoda navetta che ci riporta al parcheggio. Facciamo quindi rotta verso Vieste.

Vieste

Altra perla del Gargano, Vieste sorge su una piccola penisola rocciosa, caratterizzata da tre piccole baie separate da due punte, Punta di San Francesco e Punta di Santa Croce. Le sue case a picco sul mare, i suoi stretti vicoli e le sue piazzette romantiche ne fanno un’altra delle mete imperdibili di questo viaggio.

Il centro storico della città, chiamato “Vieste Vecchia”, copre una piccola area che culmina nella Punta di San Francesco ed è il borgo medievale più autentico e affascinante di Vieste. È qui che passiamo la serata ammirando scalinate e archi in pietra, prestigiosi edifici storici, intervallando la nostra passeggiata con un drink estivo.

La più classica veduta su Punta San Francesco a Vieste

Sul borgo svetta anche lo splendido Castello Svevo Aragonese, dalla caratteristica pianta triangolare. Non mancate poi di visitare Pizzomunno, il maestoso monolite di roccia calcarea alto quasi 25 metri, che si erge sulla spiaggia al di sotto del castello.

La nostra passeggiata giunge al termine e così questa bella giornata di viaggio.

Foresta Umbra > Peschici / Grotta Sfondata

Il Gargano presenta una grande ricchezza dal punto di vista naturalistico. Il suo fascino bucolico è certamente dovuto al suo essere interamente ricoperto da aree boschive piuttosto incontaminate. Ma il polmone verde del Gargano è certamente uno, la Foresta Umbra.

Proprio qui decidiamo di passare la nostra mattinata. Impostiamo dunque il navigatore su “Laghetto d’Umbra” e partiamo!

La Foresta Umbra

Oltre 2000 specie di piante popolano la sua ricca e antica vegetazione, tra cui le famose orchidee spontanee, aceri, carpini e querce. Dal 2017 le sue faggete, simbolo del parco nonché le più a sud d’Europa, sono protette dall’UNESCO, testimoni sempre più rare di una biodiversità in “via di estinzione”. 

Per quanto riguarda la sua fauna, anche questa è molto ricca. Attraversandola potremo incontrare daini (qui protetti in apposite aree), tassi, gatti selvatici, volpi e martore, così come caprioli, cinghiali e donnole. Molto diversificata anche l’avifauna: puntando la testa in su avremo l’opportunità di scovare sparvieri, gufi e allocchi, nonché numerose specie di passeriformi.

Mboesch, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Situata all’interno del Parco Nazionale del Gargano, è una meta imperdibile per gli amanti della natura e del trekking, ideale per i bimbi più piccoli così come per gli appassionati della storia e della cultura del luogo. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti.

Le attività possibili sono tantissime. Arrivando nei pressi del Laghetto d’Umbra, abbiamo subito la possibilità di fare un salto all’Infopoint (da Giugno a Settembre) per ottenere mappe e informazioni. A pochi passi da qui abbiamo diverse opzioni:

  • Lago d’Umbra: Il lago più grande della foresta, un grazioso laghetto con tartarughe, pesci e girini.
  • Giocabosco: Un parco giochi in legno immerso nella natura, ideale per i bambini.
  • Riserva dei Daini: Un’area protetta dove poter osservare i daini.
  • Museo naturalistico: Un piccolo museo che vi farà scoprire alcuni dei segreti del parco.

Come detto, la Foresta Umbra offre una vasta rete di sentieri, alcuni dei quali attrezzati per la mountain bike e le e-bike. Esiste anche la possibilità di noleggiare dei quad, opzione che sconsigliamo per il tipo di esperienza più rilassata che vi vogliamo proporre.

15 itinerari si snodano nel parco, tra antiche mulattiere e corsi d’acqua, ognuno chiaramente indicato da apposita cartellonistica che informa su difficoltà e durata del percorso. Se decidete di fare una passeggiata nel parco, sarà semplice scegliere l’itinerario più adatto alle proprie possibilità.

Terminata l’escursione, vi proponiamo due alternative per chiudere questa giornata.

Se volete visitare un’ultima perla del Gargano, vi consigliamo una visita alla splendida Peschici. Se avete voglia di un ultimo bagno presso uno dei luoghi naturalistici più belli della Puglia, dirigetevi verso la Grotta Sfondata.

Peschici

Peschici è un esclusivo borgo marittimo, celebre per la bellezza delle sue case aggrappate alla roccia a picco sul mare, uno spettacolo immortalato nel tempo da fior di pittori.

Peschici

Oltre ad una obbligatoria passeggiata nel centro storico e una visita al caratteristico porticciolo, vi consigliamo di visitare il Museo della Tortura che si trova all’interno delle segrete del Castello di Peschici, un bastione normanno edificato intorno al X secolo e arroccato su una rupe a guardia della costa garganica. Il castello è quasi interamente di proprietà privata, fatta eccezione per le segrete che sono l’unica parte attualmente visitabile. Ciliegina sulla torta, all’uscita dalla mostra vi troverete su una splendida terrazza panoramica da cui godere di una magnifica vista.

Tantissime botteghe artigiane vi faranno compagnia passeggiando per i vicoli del borgo e, tempo permettendo, avrete la possibilità di fare un bagno presso una delle sue splendide spiagge, come la spiaggia di Zaiana o quella di Calalunga.

Grotta Sfondata

Se avete optato per una soluzione più “avventurosa”, allora tornate subito verso Vieste! La Grotta Sfondata è una delle attrazioni naturalistiche più impressionanti che vedrete in questa vacanza e vi consigliamo di non farvela sfuggire. Si tratta di una grotta marina unica, dotata di un’ampia voragine che la collega al cielo e donando all’ambiente una suggestione unica.

È possibile visitare la grotta via mare o via terra. Questa seconda opzione è certamente la più divertente e avventurosa e vi permetterà di ammirare la grotta dall’alto. Volendo però accedere all’interno della grotta vera e propria, si è obbligati ad arrivare via mare, effettuando uno dei tanti tour in barca che partono dalla stessa Vieste, oppure noleggiando una canoa o un sup. 

La Grotta Sfondata vicino Vieste, da non confondere con l’omonima grotta in provincia in Salento

Da Vieste partono moltissimi tour in barca che consentono l’esplorazione della costa. Alcuni di questi portano fino alla Baia delle Zagare e hanno una durata di poche ore. Se ieri l’avete persa, valutate seriamente un tour che comprenda la Grotta Sfondata e la Baia delle Zagare. Fidatevi!

Che abbiate deciso di visitare Peschici o di tornare verso Vieste, vi consigliamo di consumare la vostra cena presso uno dei tanti trabucchi in disuso, le antiche macchine da pesca fatte di corde e tronchi, riconvertite di recente in ristoranti. Un’esperienza unica.

Vi mandiamo a dormire con un quesito: Tremiti o non Tremiti?

Bonus – Isole Tremiti

Dicono che la notte sia consigliera, speriamo lo sia stata anche per voi. Quella che vi proponiamo oggi è una tappa bonus, un’idea simpatica per completare il vostro viaggio in Puglia senza farsi mancare nulla: una bella gita in barca alle Isole Tremiti.

L’arcipelago delle Isole Tremiti fa parte del Parco Nazionale del Gargano e si trova poco distante dalle sue coste. Definite “Le Perle dell’Adriatico”, sono le uniche isole presenti in questo Mare e sono facilmente raggiungibili da Vieste tramite traghetto, motonave o aliscafo.

Splendida veduta aerea di Capraia – Wasabi1990, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Le isole principali delle Tremiti sono San Domino, San Nicola e Capraia, a cui si aggiungono l’isolotto di Cretaccio e l’isola minore di Pianosa. Ognuna con le sue caratteristiche, queste 5 isole offrono un ventaglio di opportunità ricchissimo per ogni tipo di turista. Un tour combinato tra motonave e barca è la scelta perfetta per esplorare le meraviglie dell’arcipelago.

Con un costo indicativo di 80€ e una durata di circa 10 ore, questi tour offrono un itinerario generalmente flessibile, studiato per accogliere, nei limiti del possibile, le preferenze espresse dai partecipanti. La giornata inizia con un comodo trasferimento in traghetto da Vieste verso l’arcipelago. Un viaggio  panoramico e rilassante, che offre già un primo assaggio delle acque cristalline in cui a breve nuoteremo.

Si può scegliere liberamente se esplorare San Nicola o San Domino, le due isole principali:

San Nicola è un piccolo gioiello storico, dominato dalla suggestiva abbazia-fortezza di Santa Maria a Mare. Scegliete di visitare quest’isola se siete amanti di storia e monumenti.

San Domino colpisce per la sua vegetazione lussureggiante, i sentieri tra i pini di Aleppo e le calette nascoste, come Cala Matano, Cala dello Spido e Cala degli Inglesi. È l’isola più grande e indubbiamente più ricca di attrazioni.

L’isola di San Nicola

Nel pomeriggio l’esperienza prosegue con un giro in barca dell’arcipelago, di solito a bordo di un’imbarcazione più piccola, ideale per avvicinarsi alle coste rocciose ed accedere alle grotte marine. Costeggerete certamente le isole di San Domino, San Nicola, Cretaccio e Capraia, sostando per una nuotata all’interno di una delle splendide grotte. Se il tempo a disposizione lo permette, vi daranno certamente l’opportunità di sbarcare sull’isola non ancora visitata, così da completare l’esplorazione.

Una giornata intensa ma equilibrata. Le Isole Tremiti regalano paesaggi da cartolina, acque limpide e un patrimonio storico-culturale unico nel suo genere. È giunta l’ora di fare ritorno a Vieste. Si appresta, ahinoi, l’ultimo giorno del nostro viaggio…

Bari

L’ultima giornata del nostro viaggio è interamente dedicata alla città di Bari. Una delle città più importanti del mezzogiorno, piena di attrazioni imperdibili, in grado di regalare sensazioni uniche anche al turista più esigente.

Ci svegliamo presto e percorriamo al contrario le strade che ci avevano portato nel nord della Puglia. In circa 2 ore e mezza siamo a Bari, più precisamente nei pressi del Castello Normanno-Svevo, ai margini della Città Vecchia.

Il Castello Normanno-Svevo è una struttura importante, imponente, altera. Risalente al XII secolo, ha attraversato secoli di storia senza mai accusare l’incedere del tempo, grazie anche ai diversi lavori di ampliamento e restauro subiti durante l’arco della sua intera esistenza.

Castello Normanno-Svevo di Bari – Foto di eric spenle

Ne consigliamo caldamente la visita in quanto si tratta di un castello bellissimo e ben curato. La vacuità delle sue stanze è adeguatamente compensata da spettacolari installazioni tecnologiche che completano in maniera più che soddisfacente la visita al castello.

Da qui, attraverso l’Arco Basso, accediamo alla parte più celebre della città, Bari Vecchia. Se fino a un paio di decenni fa l’accesso a questi quartieri veniva sconsigliato poiché considerato un luogo poco sicuro, oggi la situazione è drasticamente cambiata. L’intera zona è stata riqualificata, grazie anche ad un processo di evoluzione culturale spontaneo che, da persone timorose e per certi versi inospitali, ha reso i suoi abitanti ben felici di accogliere i turisti di tutto il mondo, non più “intrusi”, bensì opportunità economica, financo amici.

Passeggiare oggi per il dedalo di vicoli di Bari Vecchia significa entrare in contatto con un mondo sospeso nel tempo, attraverso filari di pasta fresca appesa al sole e anziane signore sedute sugli usci, custodi di storie e segreti antichi. Come da tradizione, passano le giornate a impastare chili e chili di pasta, tipicamente orecchiette, ma non solo. Non è comunque un caso se la via dell’Arco Basso è detta “Via delle Orecchiette”! Ad ogni modo, è proprio con queste signore che vi esortiamo ad entrare in contatto, anche solo per un saluto o una fugace chiacchiera. Bastano pochi secondi di confidenza per innamorarsi di tutte loro!

Le iconiche orecchiette fatte a mano lungo la via dell’Arco Basso

Attraverso i panni stesi, che profumano l’aria di fresco bucato, ci perdiamo tra i vicoli e seguendo il suono delle campane “scopriamo” la Basilica di San Sabino.

Edificata nel tredicesimo secolo, la Cattedrale presenta una facciata in pietra ornata da archetti, lesene e un rosone, in tipico stile romanico pugliese. Da ammirare le bifore e il campanile dall’alta cuspide. L’interno appare solenne, armonioso, sobrio e sotto il transetto si trova la cripta, che contiene l’icona della Vergine e un ambiente decorato dai mosaici delle rovine romane. Anche se di fretta, la cripta merita assolutamente una visita!

Un dettaglio affascinante è il fenomeno solare che ogni 21 giugno, solstizio d’estate, illumina perfettamente il rosone sulla facciata dando luogo a un momento di grande impatto visivo. 

Proseguendo la nostra passeggiata, giungiamo alla Basilica di San Nicola, il Santo Patrono di Bari. Il colpo d’occhio è notevole: superata una piccola porta ad arco, ci si para davanti l’imponente basilica (anch’essa in stile romanico pugliese) che sovrasta il piazzale antistante.

Visitiamo infine un paio di magnifiche aree archeologiche, quella di Santa Maria del Buon Consiglio e quella di San Pietro. Quest’ultimo è adiacente al Museo Archeologico di Santa Scolastica, allestito nell’omonimo ex-convento. Un tuffo nel passato più remoto della città che ci sentiamo di consigliarvi vivamente.

Terminiamo la nostra gita con una passeggiata malinconica sul lungomare di Bari. Non si è mai davvero pronti ai saluti, soprattutto dopo aver trascorso del tempo di qualità. E poi, chi di noi vuole davvero tornare alla routine quotidiana?

Panorama notturno che ritrae il colorato lungomare di Bari

Se siete arrivati qui in aereo da Brindisi, come suggerito dalla nostra guida, è ora di riconsegnare l’auto presso l’agenzia di noleggio e dirigersi verso l’imbarco.

Se siete giunti in Puglia con la vostra auto, potrete invece dirigervi alla volta della vostra città d’origine. In quest’ultimo caso, come ovvio, vi consigliamo di inserire la visita alla città di Bari subito dopo la visita a Castel del Monte, così da evitare di fare su e giù.

Una settimana in Puglia è a malapena sufficiente a farsi un’idea sulle principali attrazioni che questa può offrire. Ognuna delle località che abbiamo toccato in questo viaggio meriterebbe una vacanza a sè stante. Speriamo che questo itinerario in Puglia on the road vi abbia offerto molti spunti per organizzare le vostre prossime vacanze.

Noleggioauto.it vi augura buon viaggio e vi da appuntamento al prossimo viaggio!

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