Risalendo il Tevere – Breve itinerario tra Lazio e Umbria!

Dopo aver analizzato in dettaglio due piccoli gioielli del centro Italia, abbiamo deciso di approfondire la questione, proponendo un itinerario pieno di fascino da un punto di vista naturalistico, storico e gastronomico: la valle del Tevere, infatti, ha tutte le carte in regola per offrire un’esperienza poliedrica sotto ogni punto di vista.

Dalla sua sorgente sul Monte Fumaiolo ad un’altezza di 1268 m s.l.m., il Tevere percorre ben 405 km fino a sfociare nel Mar Tirreno all’altezza di Ostia, a Roma. Durante il lungo corso, che ne fa il terzo fiume più lungo d’Italia (dopo il Pò e l’Adige), il Tevere crea paesaggi e scenari tra i più belli del nostro territorio, alcuni dei quali diventati riserve protette per la presenza di rare specie d’uccelli e per l’incredibile biodiversità. Ne sono esempio “La Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa“, il “Parco fluviale del Tevere” e “L’oasi del lago di Alviano“, tutte situate tra Umbria e Lazio, che sarà l’area interessata dal presente itinerario.

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L’oasi di Alviano

Partendo da Roma (ma si può fare anche al contrario!), risaliremo il corso del fiume costeggiandolo sulla A1, fino ad uscire a proprio piacimento in uno dei bei borghi che costeggiano il fiume. Il nostro consiglio è quello di uscire a Nazzano, sede dell’oasi naturale Nazzano Tevere-Farfa, nonchè splendido borgo medievale dal sapore antico.   Il Comune di Nazzano si trova in una splendida posizione panoramica sulla Valle del Tevere su un promontorio roccioso a picco ad una altitudine di 202 m s.l.m., in cima al quale sorge un bellissimo castello quadrangolare, storicamente occupato dai monaci di S. Paolo (dal XVI secolo), oggi sede della società CESMIL (Centro Studi Medievale Lazio).

Veduta del castello di Nazzano
Veduta del castello di Nazzano

A questo punto abbiamo deciso di creare due diverse alternative al nostro itinerario, per rendervi liberi di scegliere quella che più si addice alle vostre esigenze, o solo per comodità organizzative.

ITINERARIO 1:  Narni – Cascata delle Marmore – Foresta fossile di Dunarobba – Todi

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Proseguendo in direzione nord potremo uscire all’altezza di Otricoli, sulla SS3 che in pochi minuti ci porterà nella bellissima cittadina di Narni, recentemente portata alla ribalta per aver ispirato il film di fantasia “Le cronache di Narnia“, quale miglior garanzia?! Come potrete notare più avanti in questa guida, caratteristica costante delle città che visiteremo sarà la presenza di percorsi sotterranei, una manna dal cielo quando si parla di Agosto!

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Abbazia di San Cassiano, Narni.

Proseguendo sulla stessa strada, passando attraverso la città di Terni, giungeremo in pochi kilometri nel parco fluviale del fiume Nera, dove potremo ammirare le cascate delle Marmore, uno spettacolo così suggestivo che non ha bisogno di presentazioni. Tra le più alte d’Europa, hanno un dislivello complessivo di 165 m, diviso in tre salti. Il suo nome deriva dal fatto che il calcio, depositandosi sulle rocce, le fa sembrare di marmo bianco. Importantissima oasi naturale, fa da casa a rarissime specie di uccelli, che in italia si trovano solo nel piccolo ecostistema creato proprio dalla cascata.

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Cascate delle Marmore

Verso nord a dividerci da Todi, la tappa obbligatoria alla Foresta fossile di Dunarobba, nel comune di Avigliano Umbro. Testimonianza delle specie vegetali presenti 2-3 milioni di anni fa in Italia, perfettamente conservate nell’argilla e di rara importanza scientifica, fu scoperta negli anni settanta durante alcuni scavi di estrazione. Questi ultimi hanno riportato alla luce addirittura alcuni tronchi ancora eretti, probabilmente gli esseri viventi più “datati” che potrete vedere nella vostra vita, un’occasione unica per riconciliarsi col passato!

Infine 15 kilometri più a nord, giungeremo finalmente a Todi, dove sarà possibile rifocillarsi con grande soddisfazione dopo la nostra intensa giornata, essendo stata eletta come “la città più vivibile al mondo“. Non sappiamo in base a quali criteri sia stata scelta Todi, ma noi ci fidiamo. La sua posizione privilegiata ne fa la regina indiscussa della valle del Tevere, dominando dalla sua cima tutta la porzione umbra della valle che arriva fino al lago di Carbonara.

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Todi

Per prima cosa ci dirigiamo in Piazza del Popolo, intatta e rara testimonianza dei Liberi Comuni, che vede opporsi poteri religiosi e civili in un affascinante ed intatta competizione architettonica medievale. Questo coacervo di palazzi, sorti in diverse occasioni storiche, rappresenta il vero cuore pulsante della cittadina che, protetta da ben tre cerchie murarie (etrusca, romana e medievale), mette a disposizione dei visitatori innumerevoli attrazioni. Vi consigliamo a tal proposito di munirvi di una bella guida (o di aspettare che la scriviamo noi!), e di visitare le cisterne romane proprio sotto alla piazza, o i piccoli vicoli che nascondono le vecchie botteghe artigiane, facenti capo, in epoca medioevale, alle ventitré corporazioni di arti e mestieri che dominavano l’intera vita economica cittadina.

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Piazza del Popolo, Todi

INITERARIO 2: Parco dei mostri di Bomarzo – Viterbo – Civita di Bagnoregio – Bolsena – Orvieto

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Percorrendo l’autostrada del sole da Roma avremmo potuto uscire immediatamente dopo Otricoli, ad Orte, ma diversamente dall’itinerario precedente, volgendo il nostro cammino ad ovest. In questa direzione le attrattive di certo non mancano, e sono una valida alternativa al percorso sopra descritto: incontreremo infatti subito il parco dei mostri di Bomarzo, di cui abbiamo già parlato e proseguendo sulla SS675, la città di Viterbo, una delle più belle cittadine medioevali che il nostro paese possa offrire.

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Parco dei mostri di Bomarzo

Antica città dal fascino immutato da secoli, Viterbo offre numerose attrazioni tutte da gustare: abbiamo infatti un centro storico intatto che preserva numerose chiese che hanno fatto la storia, tra cui il palazzo papale sede di ben 5 conclavi, la chiesa di S.Maria della Verità, la chiesa di S.Andrea, la Rocca Albornoz, e numerose fontane, tra le quali spicca la Fontana Centrale. Per gli appassionati del genere Viterbo offre anche delle splendide terme, libere (Piscine Carletti e Bullicame) o a pagamento (il complesso delle terme dei Papi).

Proseguendo da Viterbo sulla SP5 arriveremo facilmente nella città di Bagnoregio da cui, tramite un ponte che si stenta a credere reale, potremo giungere a Civita di Bagnoregio, patrimonio mondiale dell’umanità, visione unica e suggestiva che merita di essere vista almeno una volta nella vita.

Questa cittadina è situata in cima a una collinetta tufacea, raggiungibile esclusivamente tramite un ponte pedonaleFondata dagli etruschi ben 2000 anni fa, è definita anche “la città che muore” a causa della particolare conformazione del terreno che con il tempo ne erode le fondamenta, rischiando di farla scomparire per sempre. Proprio questa particolare morfologia del terreno allo stesso tempo ha fatto si che si venisse a creare la spettacolare “valle dei calanchi” che si estende tutto intorno alla città di Bagnoregio, e che merita sicuramente una visita.

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Dettaglio di Civita di Bagnoregio

Da qui, un breve tratto di strada verso ovest ci porterà a Bolsena, che vanta il lago di origine vulcanica più grande d’Europa, uno dei pochi italiani ad essere completamente balneabile e che, per la pulizia delle sue acque (“il lago che si beve!”), ha garantito uno straordinario sviluppo di specie animali e vegetali, come il pesce coregone e le celeberrime anguille che costarono il Purgatorio dantesco a papa Martino IV (“ebbe la Santa Chiesa in le sue braccia dal torso fu, e purga per digiuno le anguille di Bolsenza e la vernaccia”).

Potremo infine concludere questo percorso nella magnifica quanto antica città di Orvieto: costruita dagli Etruschi nel IX sec. a.C., fu inizialmente scavata nella roccia tufacea della montagna su cui attualmente sorge. Una variopinta cittadina dalle mille risorse, primo fra tutte il Duomo, esempio eccezionale di arte romanico-gotica, che custodisce al suo interno il Sacro Corporale e un ciclo di affreschi di così grande impatto da aver ispirato Michelangelo quando dovette affrescare la Cappella Sistina.

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Vista d’insieme di Orvieto, da cui spicca sulla sinistra la famosa cattedrale.

Dopo un giro in superficie tra piazze, chiese e monumenti, ci si butta a capofitta nell’Orvieto sotterranea: antiche abitazioni, cunicoli, pozzi particolarissimi vi faranno vivere un’esperienza senza tempo. Consigliatissimo il pozzo di San Patrizio, che con la sua eccezionale profondità di 62 metri ed un diametro di 13,5 metri, risulta essere un’opera mastodontica, circondata da una doppia rampa di scale a chiocciola ognuna con 248 scalini, che scendono nelle profondità di un mondo surreale dove ben 72 finestre aiutano a creare un’atmosfera particolarissima.

La nostra guida alla Valle del Tevere termina qui! Che vogliate seguire l’itinerario per Todi o per Orvieto,  noi vi consigliamo di farli entrambi, sostando in una delle due città per una notte e percorrendo il secondo itinerario al contrario, consigliandovi di noleggiare una vettura su www.noleggioauto.it, permettendovi così di girare in piena libertà. A presto!

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