#Italiontheroad – La Riviera dei Ciclopi: alla scoperta di Aci Trezza e Aci Castello

Aci Trezza Riviera dei Ciclopi
Per la rubrica #Italiaontheroad sulla promozione del territorio italiano, questa volta andremo alla scoperta della Riviera dei Ciclopi con la Pro Loco locale.

Prosegue il progetto #Italiaontheroad, l’iniziativa per la promozione del territorio italiano di noleggioauto.it in collaborazione con enti e associazioni turistiche locali. In questo articolo, partiremo alla scoperta della Riviera dei Ciclopi, un’area del Catanese avvolta dalla leggenda di Polifemo e Ulisse. A portarci in giro sarà la Pro Loco locale, che ci ha raccontato cosa non perdersi assolutamente nella meravigliosa area tra Aci Trezza e Aci Castello.

On the road: cos’è assolutamente vietato perdersi una volta saliti in macchina?

Se ti trovi nei pressi di Catania, a circa 7 km di distanza, non puoi assolutamente evitare di percorrere e visitare in auto la Riviera dei Ciclopi, un tratto di costa lungo 12 km circa che si estende da Aci Castello ad Aci Trezza fino ad arrivare ad Acireale. Si tratta di un rinomato tratto di fascia costiera ricca di arte, cultura, storia, miti e leggende, così come di antiche tradizioni popolari. Come avrai notato, anche altre realtà siciliane – nel loro nome – presentano il prefisso Aci. Questo aspetto riporta immediatamente al mito del pastorello che si chiamava Aci e che fu ucciso da Polifemo, geloso dell’amore che lo legava alla ninfa Galatea. E riporta al fiume sotterraneo – anch’esso Aci – che attraversa il territorio di vari paesi della zona, le cui acque sarebbero frutto di una magica trasformazione del sangue del pastorello ad opera della sua amata!

Come prima tappa, consigliamo di sostare ad Aci Castello , ed ammirare il suo imponente Castello Normanno, che sorge su un promontorio di roccia lavica a picco sul mare. Al suo interno ospita: il Museo Civico, costituito da una sezione paleontologica, da una sezione archeologica ed una mineralogica; la Cappella Bizantina, sala normanna dedicata al grande maestro Jean Calogero che offre al visitatore momenti culturali, naturalistici e artistici; e l’Orto Botanico, interessante esempio di micro clima ambientale che fa prosperare rigogliose piante grasse cactacee di notevole valore provenienti da ogni angolo del mondo (Bolivia, Messico, Marocco, Madagascar e Perù).

Ad appena 1 km da Aci Castello, sorge Aci Trezza: è obbligatorio fare una sosta in uno dei Borghi marinari più belli e famosi d’Italia, per gli amanti del suo splendido mare ed anche per la mitologia. Infatti, in questa zona si consumò la leggendaria battaglia tra il ciclope Polifemo ed Ulisse, dove il gigante da un occhio solo per provare a fermare Ulisse gli scagliò contro delle enormi pietre (scogli basaltici) che oggigiorno formano l’arcipelago dei Ciclopi, proclamata Area Marina Protetta denominata per l’appunto “Isole Ciclopi”.

E ancora, è in questo scenario naturale il noto scrittore Giovanni Verga ambientò il romanzo I Malavoglia (1881), caposaldo del Verismo. I personaggi principali sono i pescatori trezzoti della famiglia Toscano, ma è lo stesso paese di Aci Trezza a essere protagonista dell’opera. Nel centro storico di Aci Trezza viene organizzato annualmente il premio internazionale di poesia Acitrezza, terra dei ciclopi.

Collegato ai Malavoglia, è il Museo Casa del Nespolo situato vicino alla chiesa di San Giovanni Battista. Si tratta di una piccola abitazione a due stanze risalenti al XIX secolo. Le due camere sono allestite a museo, una dedicata al film La terra trema di Luchino Visconti che girò la pellicola con gli abitanti del luogo e la seconda dedicata all’attività peschereccia del borgo; entrambe si affacciano su un cortile con un nespolo.

Il film, ispirato al romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga, è stato girato nel 1947. Nella pellicola si narra del pescatore ‘Ntoni, il quale si ribella allo strapotere dei grossisti del pesce ed ipoteca la casa pur di mettersi in proprio. Sembra che ci riesca, ma una tempesta gli fa naufragare la barca. A quel punto, la banca gli sottrae la casa, i paesani gli voltano le spalle, la famiglia si sgretola. Per sopravvivere ‘Ntoni è costretto a tornare, sconfitto, dai grossisti.

Infine, Aci Trezza è famosa perché è legata all’origine del gelato. L’iniziativa si deve a Francesco Procopio De Coltelli, di origine trezzota che nel 1660, proprio ad Acitrezza, ebbe l’idea di commercializzare qualcosa di unico, appartenente solo al suo territorio: la neve dell’Etna. È in quest’anno che Procopio De Coltelli lasciò la natìa Acitrezza per conquistare Parigi.

Partì con uno speciale utensile che serviva a fabbricare sorbetti e granite. Procopio capì che la specialità nostrana poteva avere successo anche in altre parti del mondo. E così inventò la sua ricetta vincente quella del sorbetto, utilizzando lo zucchero a posto del miele e il sale mescolato al ghiaccio nelle giuste proporzioni per aumentarne la durata. In quell’anno riuscì finalmente ad aprire il suo primo caffè-gelateria nella capitale transalpina, addirittura con la benedizione del sovrano Luigi XIV, il mitico Re Sole, il quale era rimasto deliziato dal gusto “mediterraneo” dei suoi sorbetti. La sua fama si propagò velocemente, al punto che dovette ampliare il suo locale e trasferirsi alla rue de l’Ancienne Comédie Francaise, aprendo il famoso “Café Procope”, ancora oggi in piena attività.

Consigli dell’esperto: un tesoro nascosto che solo i locali conoscono!

Tra i tesori nascosti del posto, non si possono non menzionare i maestri d’ascia che da millenni modellano il legno dando vita a costruzioni che ancora oggi solcano le nostre acque. Una vera e propria arte che compendia le competenze di progettista, ingegnere navale, carpentiere, falegname ma anche artista. Da cinque generazioni ad Acitrezza opera il Cantiere Rodolico, detentore di questa professione antica, nobile e preziosa.

Un mestiere quasi scomparso ma denso di storia, folclore e tradizioni da ricordare e preservare. Il Cantiere Navale Rodolico di Acitrezza nasce verso la fine del 1800 grazie a Salvatore Rodolico che, insieme al figlio Sebastiano, comincia a costruire barche a remi e a vela per i committenti di Catania. L’originario cantiere era situato nella zona denominata “stagnitta”, oggi “Via Rodolico”, per poi stanziarsi stabilmente di fronte l’isola Lachea, all’interno dell’antico Scalo dei Malavoglia. La lunghezza di questi piccoli natanti andava dai 19 palmi (1 palmo = 25 cm) per le “fiocinare”, le più piccole e manovriere, ai 40 palmi per le “sardare”, concepite esclusivamente per la pesca del pesce azzurro.

Consigli sulla viabilità: quali sono le strade più panoramiche e quali invece da evitare per il traffico?

La strada senza dubbio più panoramica da percorrere è la via Lungomare Dei Ciclopi dalla quale è possibile ammirare in maniera diretta gli affascinanti Faraglioni e l’Isola Lachea. Invece, le strade da evitare per il traffico, sono le vie interne del paese, preferendo a queste la percorrenza della Strada Statale 114 Orientale Sicula.

Se non ora, quando?: i migliori periodi dell’anno per visitare la zona

I migliori periodi dell’anno per visitare la zona vanno dal mese di Aprile fino alla fine del mese di Settembre.

Usi e costumi: quali feste tradizionali o sagre sono assolutamente imperdibili?

La Riviera dei Ciclopi è ricca di feste e sagre che si svolgono in diversi periodi dell’anno, per esaltare i prodotti tipici e le tradizioni locali. Ecco quali vi consigliamo di non perdere:

  • La festa del Santo Patrono San Giovanni Battista che ha luogo il 24 giugno;
  • La pantomima “U pisci a mari” che si realizza in occasione della festa di San Giovanni Battista;
  • La sagra del pesce spada durante il mese di luglio;
  • La sagra dell’arancino a Ficarazzi il secondo weekend di settembre.

Pic-nic: specialità da gustare solo e soltanto nelle trattorie tipiche

La cucina tradizionale trezzota è, naturalmente, basata sulle ricette legate al mare. Ma con la fondazione del paese e del suo scalo peschereccio e commerciale la cucina trezzota si arricchì di diverse pietanze. Il tonno e il pesce spada, le sarde a “beccafico”, la pasta con i ricci e con le mascoline, i vari modi della preparazione del pesce appena pescato.

E ancora, si consiglia di assaggiare il “mauro”, un’erba marina dall’inconfondibile gusto di mare e le conserve delle “masculine”, acciughe sotto sale e sott’olio che fanno della cucina trezzota un’attrazione tutta da gustare.

Ultima offerta: cosa offre la vostra zona che nessun’altra regione italiana può vantare?

Oltre alle già citate attrazioni locali nelle precedenti domande, la nostra località si contraddistingue dal resto di tutte le altre regioni proprio perché c’è questo connubio mare-montagna. Infatti, a distanza di pochi chilometri puoi godere sia del mare con la sua scogliera rocciosa, sia della montagna: l’Etna, il più grande vulcano attivo d’Europa.

Per maggiori informazioni su questa zona, è possibile contattare l’Ufficio Turismo Riviera dei Ciclopi Aci Trezza – Aci Castello al 351 7076263.

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