Cosa fare la prima volta a Francoforte

di Beatrice Verga

Visitare per la prima volta Francoforte a pochi mesi dall’inizio del Movimento Occupy è un’esperienza molto strana. Sono gli ultimi giorni dell’anno, e gli attivisti vivono un momenti di relativa tranquillità. Per la prima volta visito la Germania nel periodo delle feste soggiornando in una grande città. Francoforte ha un’aura di maestosità e forza che è impossibile trovare nei mercatini, luoghi da fiaba dove si riesce a lasciare alle spalle un po’ delle preoccupazioni accumulate durante l’anno.

Francoforte e la Zeil

Chi vuole fare shopping a Francoforte non può prescindere da un pomeriggio sulla Zeil. Questa strada è esattamente l’incarnazione del rigore tedesco. Silenziosa e ordinata, accoglie turisti e artisti di strada che si adeguano perfettamente all’atmosfera di compostezza, che non perde le sue caratteristiche neanche all’interno del centro commerciale.

La Zeil di Francoforte vista accanto a un’amica italiana che vive in Germania da pochi mesi significa vedere tipi umani molto diversi tra loro fermarsi a salutare, con quell’imbarazzo che ancora si tiene con le persone poco conosciute, che portano dentro quella malinconia tipica dei cervelli in fuga nei primi tempi della lontananza dall’Italia.

 

Il Meno e Mainhattan

Mainhattan è uno spettacolo da cartolina. Guardare dalla riva del Meno i grattacieli che controllano la finanza europea da decenni è un momento di grande impatto emotivo. Gli edifici per i quali il quartiere ha rubato parte del nome alla celeberrima isola newyorchese mi guardano come monoliti un po’ minacciosi, che aspettano soltanto di essere fermati dall’otturatore della macchina fotografica.

 

Ancora un po’ di Italia

Gli occhi di chi ha lasciato da poco l’Italia e sa che deve stare qui per almeno due anni sono nostalgici. Non può essere altrimenti, e per questo la tappa successiva alla riva del Meno è un locale che fin dal nome parla la lingua dantesca. Il Fellini è una tappa irrinunciabile per chi vuole vedere un po’ di sincretismo culturale a Francoforte, e non perdersi i lavori di giovani artisti che non vengono esposti nelle sale dei grandi musei.

Parla di Francoforte e Italia significa anche chiamare in causa una delle figure intellettuali più importanti legate alla città della borsa tedesca: Johann Wolfgang Goethe. Il grande scrittore ha qui la sua casa natale, alla quale è annesso un museo che ospita alcune delle opere pittoriche più importanti dell’arte tedesca degli ultimi due secoli. Siamo solo in tre a girare per le sale, e tra le tante tele rimango ferma soprattutto davanti a quelle di Füssli, un artista che riesce a incarnare in maniera perfetta il concetto di romanticismo tedesco, soprattutto in un contesto come quello degli ultimi giorni dell’anno, in cui non si può non fermarsi almeno un po’ a riflettere sulla realtà.

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