La notizia risale al 1° Agosto 2015: in India e in Bangladesh avverrà uno storico scambio di enclave, e rappresenterà una svolta storica per gli equilibri dell’area. Dal 1974, infatti, all’altezza del cosiddetto “chicken’s neck”, il corridoio di Siliguri, vigeva un gioco di enclave piuttosto complicato tra un confine e l’altro. Con questa storica risoluzione si pone fine a una confusa situazione che per svariati decenni è stato motivo di disagi e fraintendimenti.
La storia
Il confine tra India e Bangladesh fa parte della cosiddetta “Linea di Radcliffe”, ratificata il 17 agosto 1947 per stabilire i confini tra India e Pakistan durante la celebre Partizione dell’India. Di questa parte di confine, circa 4.000 chilometri sono quelli che separano il territorio Indiano da quello bengalese. Per quanto è dato sapere, la strana situazione delle enclave tra India e Bangladesh risale già al 1713, quando il regno locale di Koch Bihar e il potente impero Mughal disposero per uno scambio di territorio come parte di un trattato di pace. Nel 1974, Indira Gandhi e Sheikh Mujibur Rahman, primo ministro rispettivamente indiano e bengalese, trovarono un accordo per semplificare la situazione del confine, ma l’India non ratificò l’accordo. Finalmente, il 7 maggio di quest’anno, i due governi hanno trovato un accordo per scambiarsi complessivamente 162 enclave, di cui la particolarissima area di Dahala Khagrabari, l’unica enclave di terzo grado al mondo: sette chilometri quadrati di territorio indiano incastonati in una porzione di sovranità bengalese situata entro un’enclave indiana. Dopo l’ultimo accordo, questa strana eccezione non esisterà più.
Le conseguenze dell’accordo
La questione coinvolge oltre cinquantamila persone. Esse saranno chiamate a decidere a quale cittadinanza appartenere, con la possibilità per queste persone di trasferirsi, a seconda della loro decisione, da una parte e l’altra del confine, risolvendo una soffocante situazione di incertezza che aveva reso queste persone prive di cittadinanza e soprattutto di accesso ai servizi. Oltre alla storica intesa le parti hanno inoltre firmato altri nei settori sul piano del commercio e dell’energia, e inaugurato due servizi di autobus transfrontalieri, come simbolo della volontà dei due Paesi di ritrovarsi, che ridurranno significativamente i tempi di percorrenza da un paese all’altro. In questo modo, infine, sarà più facile gestire il passaggio di persone e merci da una parte e l’altra del confine, risolvendo tante spinose questioni di sicurezza che avevano prodotto anche vittime civili e avevano creato una situazione di tensione tra la cittadinanza delle due nazioni.
Il Bengala e il Bangladesh
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