Vacanze alternative in Emilia Romagna

Una semplice ricerca online ti permette di  trovare migliaia di proposte per soggiornare sulla Riviera Adriatica Romagnola, ma la Romagna non è solo Rimini e Riccione.

Probabilmente molti di quelli che leggeranno queste righe avranno ricevuto la proposta di andare in Romagna per trascorrere qualche giorno di assoluta spensieratezza e divertimento. Si tratta di un’ottima scelta per scaricare lo stress accumulato durante l’anno lavorativo, una scelta che può essere accompagnata da un piccolo viaggio di scoperta dell’entroterra romagnolo.

C’è una Romagna che pulsa a pochi chilometri dai locali della Riviera Adriatica che finiscono tutte le estati sulle riviste patinate.

Romagna solatia

Giovanni Pascoli in una sua celeberrima poesia ha cantato di una terra di nobili e briganti, carica di un’atmosfera che soltanto fermandosi a mangiare in alcune piccole osterie di campagna è possibile comprendere. Sono tanti i borghi dove è facile lasciarsi prendere dal fascino genuino e verace dell’entroterra romagnolo, e uno di questi è senza dubbio Verrucchio, un paese arroccato sulle colline della provincia riminese.

Il consiglio per chi decide di visitarlo è di accompagnarne la scoperta con un libro fondamentale per chiunque voglia avere un’idea della vita rurale romagnola: Calda era la terra di Rino Alessi (1885 – 1970), uno degli autori che ha riportato in maniera più fedele quella che era la quotidianità delle valli romagnole nel periodo fascista, carico di fervore politico, ferite sociali e humus culturale in grado di cambiare la storia.

In questa meravigliosa distesa di verde spicca un monumento di grande importanza come la Rocca Malatestiana, la cui visita non può essere persa se si ha intenzione di avere un’idea della potenza culturale dell’entroterra romagnolo. Questo maniero è uno di quelli meglio conservati nella zona, e ospita alcuni esempi di fedele ricostruzione di ambienti domestici risalenti agli anni altomedievali.

Montebello e la leggenda di Azzurrina

Un’altra tappa imperdibile per un’esperienza completa dell’entroterra romagnolo è il Castello di Montebello. Poche case abbarbicate sulla collina e sparse ai piedi di una rocca che rappresenta un luogo affascinante e misterioso. Tra le sua mura è infatti ambientato uno degli enigmi più interessanti della zona, ovvero la leggenda di Azzurrina.

Figlia di Ugolinuccio Malatesta, la piccola Guendalina (detta Azzurrina per via del suo albinismo, e del fatto che i capelli, non tenendo alcuna tinta, assumevano un colore azzurro) scomparve a cinque anni giocando a palla nel Castello, mentre due guardie la dovevano tenerla sotto stretta sorveglianza.

Era il solstizio d’estate dell’anno 1375, e da allora si narra che il fantasma della piccola torni a palesarsi ogni cinque anni ai visitatori del Castello. Realtà o leggenda? Non si sa, sta tutto a come l’individuo si approccia al mistero, un mistero che, anche a poche decine di chilometri dal clamore delle discoteche, può essere molto profondo e connesso alla natura e alle bellezze architettoniche circostanti.

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