In questo articolo vi vogliamo portare in visita alla città di Olbia, nella Sardegna settentrionale, punto focale nello sviluppo industriale, commerciale e turistico della regione. Una località che può vantare radici antichissime, se si pensa che le prime attestazioni di insediameti ubani nell’area della città di Olbia risalgono a cinquemila anni fa. Le testimonianze dell’anticha civiltù prenuragica, assieme all’eredità architettonica del periodo medievale, quando Olbia era capitale del Giudicato di Gallura, rappresentano alcune delle attrazioni più importante di questa località, famosa anche per l’incontaminata bellezza del suo patrimonio naturalistico. Scopriamo insieme alcune delle cose più belle e interessanti da fare e da vedere a Olbia.
Centro Storico
Il centro storico della città di Olbia racconta la sua lunga storia attraverso il periodo romano e quello medievale, come per esempio nella disposizione urbanistica a maglie ortogonali che rispecchia fedelmente l’antico impianto romano e nella conservazione del rettangolo compreso tra Via Santa Croce, Via Achenza, Via Piccola, Piazza Regina Margherita e Via Asproni che segna l’antico tracciato delle antiche mura medievali. La chiesa di San Paolo, ancora, sorge sul punto più alto dell’antica acropoli, dove sorgeva l’antico tempio di epoca punica e romana. Così come è possibile ammirare alcuni esempi di architettura ottocentesca, come la biblioteca Simpliciana e il Palazzo Comunale. Due tra le principali attrazioni della città sono la Basilica Minore, precedentemente dedicata a San Simplicio Martire, patrono della città, edificata a partire dalla seconda metà dell’XI secolo; e il Museo Archeologico, sito nell’Isolotto di Peddone, antistante il centro storico, costruito nel 2003 e dedicato all’archeologia olbiese dal Neolitico all’Età Giudicale e che inoltre ospita alcuni dei 24 relitti delle navi romane e medievali trovati nello scavo del porto antico.
Il Patrimonio Archeologico
Come abbiamo detto, la città di Olbia vanta una storia antichissima e che ha attraversato numerose fasi, partendo da quelle prenuragica e nuragica e passando per quella punica, romana e bizantina, quella giudicale e catalanoaragonese fino ad arrivare al periodo sabaudo e all’epoca contemporanea. Soprattutto dei primi periodi, il territorio ha conservato numerose preziosissime testimonianze, tra cui le più famose sono il Pozzo Sacro di Sa Testa, una costruzione sotterranea di epoca presumibilmente nuragica ricca di fascino e mistero; e le cosiddette Tombe dei Giganti, tradizionali sepolture collettive di epoca nuragica, di cui la più celebre è quella di Su Monte de s’Abe, sita lungo la strada per Loiri. Numerosi anche i nuraghe scoperti lungo il territorio della provincia: i più celebri sono quelli di Cabu Abbas, sulla cima del monte monte Colbu, sovrastante la piana di Olbia. Se ne trovano anche a Ponte Rotondo e nello località di Putzolu, Maltana, Enas e altre ancora. Si segnala, in provincia di Olbia, la località di Arzachena, nella quale è ospitato un sito archeologico di reperti di epoca nuragica che include l’importante e ricca necropoli di Li Muri.
Il Patrimonio naturalistico
Una cosa che va detta di Olbia è che ha la fortuna e il privilegio di sorgere in un contesto naturalistico di rara bellezza e ricchezza. Per cominciare, il territorio olbiese può vantare due importanti parchi urbani: il rinomato Parco Fausto Noce, il parco urbano più grande della Sardegna, classificatosi nel 2005 come secondo miglior progetto per il verde in Italia e il Parco fluviale del Padrongianus, situato lungo il corso del Rio Padrongianus poco fuori città. Anche se il fiore all’occhiello del territorio olbiese è senz’altro l’area naturale marina protetta di Tavolara e Punta Coda Cavallo, che si estende da capo Ceraso all’Isola Ruia, a sud di capo Coda Cavallo e include le isole di Tavolara, Molara e Molarotto, e che occupa 76 km di costa e più di 15.000 ettari di mare. L’isola di Tavolara, in particolare, è un vero e proprio paradiso naturalistico, in particolare per la nidificazione degli uccelli marini, oltre che oggetto di numerosi miti e leggende: l’isola si dice essere la nave, maledetta da Poseidone, rovesciata e pietrificata, che avrebbe riportato Ulisse in patria al termine della sua Odissea; e in epoca più recente, si diceva fosse stata riconosciuta come Regno Indipendente dal Re Carlo Alberto di Savoia, durante la prima metà del XIX secolo. Tuttavia, di ciò non è restata alcuna testimonianza scritta, ma solo la linea di discendenza della sua presunta famiglia reale: quella dei Bertoleoni.
Olbia è una cittadina che speso viene considerata porta della Sardegna, e meno turistica, in realtà offre grossi spunti per una visita più duratura. Come detto in realtà, ha un patrimonio indiscutibile, ottimo che la promozione parta anche dai noleggio auto.
Bravi Only Sardinia Autonoleggio, a Olbia è da rimarcare l’enorme patrimonio