Una giornata a Napoli

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Napoli è una città chiacchieratissima per la sua cultura popolare e la sua vita urbana; eppure la città è una delle più antiche culle della nostra civiltà e uno dei luoghi più belli e affascinanti della nostra penisola. La storia dei suoi governi e dei suoi commerci, la sua musica e il suo teatro, la sua cucina, la sua lingua, tutti questi elementi spesso sono venuti a coincidere con la storia stessa del nostro paese. Napoli è il terzo comune per popolazione, ospita due delle più antiche Università europee e il suo centro storico è inserito tra i patrimoni dell’umanità UNESCO. La città, naturamente, non finisce qui: noi vi proponiamo un breve itinerario per cominciare a conoscere questa splendida città.

Il Duomo

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Il nostro itinerario inizia con il Duomo, dedicato all’Assunta, completato nel 1313 da Roberto il Saggio degli Angiò. L’aspetta attuale rappresenta l’esito di numerosi interventi succedutisi nel corso dei secoli che ne hanno in parte alterato le originarie forme gotiche, i più rilevanti i restauri realizzati dopo i terremoti del 1349 e del 1456 e i rifacimenti voluti dal cardinale Carafa (1484-1505). Il duomo è uno degli edifici più importanti e rappresentativi della città. Tra gli eventi più importanti che lo riguardano, la liquefazione del sangue del patrono della città, San Gennaro, celebrato tre volte l’anno, è quello più atteso e frequentato, nonché il più discusso tra gli scettici. All’interno del duomo, inoltre, è possibile ammirare la cappella dei Capece Minutolo, edificata nel XIV secolo all’angolo destro del presbiterio dall’omonima famiglia (che tuttora ne detiene la potestà), importante testimonianza delle antiche forme gotiche della chiesa; e la Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro, commissionata dal popolo napoletano come voto per essersi salvato della peste del 1527, e ritenuta, per la concentrazione e il prestigio delle opere in esso custodite e per il numero di artisti di fama mondiale che hanno partecipato alla sua realizzazione, una delle massime espressioni artistiche della città, sede dal 2003 del museo del Tesoro di San Gennaro, che ospita ex-voto e donazioni offerte al santo nel corso di circa sette secoli da parte di re, papi, ed illustri personalità dell’aristocrazia napoletana ed europea.

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Il Pio Monte della Misericordia

La tappa successiva è uno dei musei più importanti e prestigiosi della città, il Pio Monte della Misericordia, situato su via dei Tribunali e piazza Riario Sforza. Il museo prende il nome ed è ospitato all’interno della sede di un’importante istituzione benefica fondata nel 1600 per offrire assistenza agli indigenti, agli infermi, ai carcerati e ai pellegrini e tuttora attiva in città. Il museo del Pio Monte conserva nella sua pinacoteca, oltre alle pitture seicentesche della scuola napoletana, la celebre tela di Caravaggio Le sette opere di Misericordia, realizzata proprio per il Pio Monte, come testimonia il contratto stipulato tra l’istutito e l’artista, anch’esso conservato nel museo.

La Cappella Sansevero

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Sita in via Francesco de Sanctis, non distante dal Pio Monte di Misericordia, la Cappella Sansevero, nota per la suggestiva scultura del Cristo Velato a opera di Giuseppe Sanmartino, è tra i più importanti musei di Napoli. L’edificio, al centro di diverse leggende e luogo di culto e di pellegrinaggio sin dal XVII secolo, è stato costruito a partire nel 1593 all’interno della proprietà della famiglia dei Sansevero e rinnovato nel Settecento per volere di Raimondo di Sangro, il quale stravolse la sistemazione precedente e commissionò numerose opere ad artisti di fama internazionale, come il Sanmartino del Cristo Velato e il Corradini del Decoro e della Pudicizia. Inoltre, il progetto di Raimondo di Sangro spicca per l’ideazione iconografica dei temi e del posizionamento delle opere, in particolare il ciclo delle Virtù, che riflette l’appartenenza e il rango di Raimondo all’interno del mondo della massoneria.

Il Museo Archeologico Nazionale

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Il Museo Archeologico Nazionale ospita una delle più importanti collezioni di antichità del mondo, se non la più importante relativo all’epoca romana. L’edificio che ospita il museo è il palazzo del real museo, costruito nel 1585 come “caserma di cavalleria”, uno dei più imponenti palazzi monumentali di Napoli. Il cuore della collezione del Museo si basa su tre sezioni principali: la collezione Farnese, costituita da reperti provenienti da Roma e dintorni; le collezioni pompeiane e la collezione egizia.

La Galleria Umberto I

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Percorrendo via Toledo, si giunge alla famosa Galleria Umberto I, fondamentale polo commerciale e centro mondano della città, circondata dalle più celebri passeggiate quali Via Toledo stessa, Via Santa Brigida e Via Medina e prossima a importanti luoghi della cultura e della politica quali il Maschio Angioino, il Real Teatro San Carlo, Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco Di Paola. Nota storica sede degli sciuscià, i lustrascarpe, che offrivano un servizio un tempo chic in città e ormai scomparso. La Galleria si contraddistingue per la sua architettura monumentale, a partire dalla facciata su via San Carlo, con l’impianto statuario delle Stagioni, dei Continenti, delle Attività Umane e i tondi raffiguranti le principali divinità romane. All’interno, protetti da una cupola e una volta in vetro e ferro battuto, la Galleria ospita quattro stabili, a uso quasi unicamente commerciale; mentre al secondo piano della facciata principale si trova il museo del Corallo.

Il Maschio Angioino

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Il Maschio Angioino, o anche Castel Nuovo, è uno castello di origine medievale, tra i principali simboli della città. La sua prima edificazione si deve a Carlo I d’Angiò, che nel 1266, una volta salito al trono di Sicilia, stabilì il trasferimento della capitale da Palermo. Castel Nuovo sostituì Castel Capuano come nuova residenza reale dal 1285, anno della morte di Carlo I. Castel Nuovo fu teatro di importanti momenti della storia medievale della penisola italica, come l’abdicazione di Celestino V dall’incarico papale, il famoso “Gran rifiuto” narrato da Dante nella Divina Commedia; e ospitò personaggi illustri della cultura italiano come Petrarca e Boccaccio, durante i rispettivi viaggi a Napoli. Gli Aragonesi ristrutturarono l’edificio e ne fecero una corte d’importanza pari a quella medicea a Firenze; i Borboni, invece, non la utilizzarono più come residenza ma rimase come memoria e monumento cittadino fino alla metà dell’Ottocento, quando, come accade ad altri importanti edifici italiani, come il Castello Sforzesco a Milano e la Reggia di Venaria a Torino, venne adibito a scopi militari. Dal 1921 al 1939 furono eseguiti i lavori di restauro e dal 1990 è possibile visitare il Castello del Maschio Angioino come Museo Civico di Castel Nuovo.

Il Teatro San Carlo

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Di uno dei principali edifici della città di Napoli, il Teatro San Carlo, abbiamo già fatto menzione in un articolo dedicato ad alcuni dei teatri più belli d’Europa. Fondato nel 1737, è il più antico teatro attivo d’Europa e uno dei più capienti in Italia. Edificato per volontà di Carlo di Borbone, il teatro divenne un imporante polo di attrazione per alcune celebrità internazionali della musica sin dalla seconda metà del XVIII secolo quali per esempio Händel e Haydn, anche se le stagioni più celebri furono quelle durante la direzione musicale di Gioacchino Rossini e le rappresentazioni di Giuseppe Verdi di alcune delle sue opere importanti. Dentro il Teatro San Carlo si può respirare una fetta nobile e importante di storia italiana.

Piazza del Plebscito

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Superata via San Carlo si giunge a Piazza del Plebiscito, sulla quale si trova affacciata la Basilica neoclassica di San Francesco di Paola, e una delle piazze più ampie di Italia, con i suoi 25.000 metri quadrati di superficie. In antichità la piazza era teatro di festività popolari e dell’allestimento di “macchine da festa”; con l’edificazione di Palazzo Reale, a cavallo tra sei e settecento, la piazza fu oggetto di regolari interventi per darle la forma che oggi conosciamo, soprattutto per volontà di Gioacchino Murat. Oltre ai menzionati edifici della Basilica di San Francesco e del Palazzo Reale (oggi Biblioteca Nazionale), la piazza è anche circondata da Palazzo Salerno e il Palazzo della Prefettura, edificati a cavallo tra XVIII e XIX secolo. La piazza, liberata dal traffico a partire dal 1994, è tornata a essere sede di importanti manifestazione pubbliche, mostre e concerti.

Lungomare

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Da via Santa Lucia si giunge al Lungomare, per ammirare la vista del golfo, del Vesuvio e delle isole. Nel 1997, Nel 1997 l’apparato vulcanico del Monte Somma e del Monte Vesuvio è stato eletto dall’UNESCO tra le Riserve Mondiali della Biosfera per la conservazione e la protezione dell’ambiente. Adesso però lasciamo parlare le immagini di questa incantevole e indimenticabile città.

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