I 3 giardini aperti al pubblico più belli d’Italia

I 3 giardini più belli d'Italia

Il prestigioso quotidiano britannico The Guardian ha da poco rivelato i suoi top 10 giardini aperti al pubblico da visitare. Si tratta di luoghi che trasudano storia e tradizione: il giardino, in Italia, ha rappresentato a lungo un vero e proprio status symbol per nobili e potenti. Oggi, molti di questi giardini sono aperti a tutti e consentono di condividere la straordinaria bellezza di questa altra arte che il mondo ci invidia, quella del giardinaggio. Un modo originale e fresco per trascorrere una giornata. Scopriamo chi si trova nei primi tre posti della classifica dei giardini aperti al pubblico più belli d’Italia.

 

3. Castello Visconti, Grazzano Visconti (Piacenza)

Il castello Visconti a Grazzano Visconti
Foto: D. Gregorini (CC BY-SA 3.0)

Il paese di Grazzano Visconti si trova a 12 km a sud-est di Piacenza. Il Parco del suo Castello venne ideato e realizzato tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 dal Duca Giuseppe Visconti di Modrone, padre del regista Luchino. Il Borgo fu per ricreare attorno al Castello l’atmosfera medievale che si respirava un tempo. Il borgo custodisce il giardino privato di 150.000 metri quadrati, ancora oggi proprietà della famiglia Visconti. Il parco è aperto al pubblico con visite guidate il sabato pomeriggio, la domenica, sia mattina che pomeriggio, e i festivi. Il borgo è sempre aperto. Il Castello, invece, è chiuso al pubblico ed è accessibile solo in occasioni di eventi privati.

 

2. Villa Reale di Marlia, Lucca

La Villa Reale di Marlia, è stata residenza di tante nobili famiglie nel corso di molte generazioni e di molti passaggi di proprietà. All’inizio dell’800 la sorella di Napoleone ampliò il complesso dell’antico Palazzo della famiglia Orsetti, modernizzandolo secondo il gusto della sua epoca, lasciando intatti gli splendidi giardini del’700. Dopo la caduta di Napoleone, entrarono in possesso della villa (in successione): i duchi di Parma, i granduchi di Toscana, Re Vittorio Emanuele e Penelope Carolina, vedova di Carlo di Borbone principe di Capua. Nel 1923 la villa fu acquistata dal conte e la contessa Pecci-Blunt, i quali commissionarono ad un famoso architetto francese, Jacques Greber, ulteriori ampliamenti del giardino. Infine, nel 2015 una giovane coppia svizzera, perdutamente innamorata del complesso, ormai trascurato, acquistò la proprietà accettando la sfida di riportare la Villa al suo antico splendore.

 

1. Villa Barberini, Castel Gandolfo (Roma)

I Giardini di Palazzo Barberini a Castel Gandolfo
Foto: Sailko (CC BY 3.0)

Il giardino Barberini di Castel Gandolfo fa parte della vasta tenuta nota con il nome di “Ville Pontificie di Castel Gandolfo”. Questo complesso, sede della villeggiatura estiva dei papi, sorge nell’area di una preesistente villa romana appartenuta all’Imperatore Domiziano. La costruzione della villa si deve al papa Urbano VIII, Maffeo Barberini, la costruzione della villa, su disegno dell’architetto Carlo Maderno. A partire dal 1870, la residenza e il giardino conobbero un lungo periodo di abbandono a seguito della presa di Roma. Nel 1929, con i Patti Lateranensi, Castel Gandolfo tornò a essere la residenza estiva dei pontefici. A partire da 1 marzo 2017, per decisione di Papa Francesco I, il lusso della villa di Castel Gandolfo (e il suo giardino) sono fruibili al pubblico.


Vi abbiamo raccontato, i 3 giardini aperti al pubblico più belli d’Italia, secondo il giornale britannico The Guardian.

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